I Caraibi sono un itinerario che non mi stancherò mai di ripetere; una fuga ideale da un inverno freddo e la possibilità di crogiolarsi al sole su spiagge bianche e immergersi in acque cristalline.
Una crociera in questi mari ti consente di cambiare ogni giorno lo sfondo del tuo sogno e di vivere a tutto tondo l’atmosfera caraibica fatta di luce, suoni, colori e profumi intensi.
Sono partita nel mese di gennaio, alla ricerca del caldo e per questo motivo ho subito preso in considerazione itinerari che comprendessero i Caraibi del Sud e la scelta è caduta su Jewel of the Seas di Royal Caribbean, due crociere di una settimana con itinerari differenti, in partenza da San Juan di Portorico.
Era la prima crociera ai Caraibi che facevo a bordo di una nave della flotta Royal Caribbean, e nonostante abbia all’attivo circa 20 crociere in questa zona, con compagnie diverse, questa è stata sicuramente una delle più belle in assoluto.
ITINERARIO
Il porto di partenza, San Juan, consente, in un mese freddo come gennaio, di evitare le isole più a nord e quindi è garanzia di mare caldo e temperatura media giornaliera sui 28 gradi.
Se avete intenzione di partire da questa isola vi consiglio di soggiornare qualche notte pre-crociera per poterla visitare con calma.
Ho prenotato in autonomia il volo (se volete qualche consiglio potete leggere un mio precedente topic) e quindi ho preferito soggiornare per 3 notti a San Juan.
Avendo già visitato altre volte l’isola abbiamo optato per un albergo nella zona di Carolina nelle vicinanze di una delle spiagge più famose della capitale, quella di Isla Verde.
Abbiamo abbinato due crociere consecutive a bordo della stessa nave, in quanto gli itinerari erano differenti; a parte il rientro a San Juan, dopo la prima settima, delle isole visitate, l’unica a essere ripetuta è stata Bardabos.
Ogni giorno si sbarca in un’isola differente e gli orari di permanenza in porto sono decisamente lunghi e consentono di passare a terra gran parte della giornata.
Inoltre c’è un unico giorno di navigazione per ogni settimana ed è quello precedente lo sbarco; ideale quindi per riposarsi prima del viaggio di rientro.
Noi abbiamo optato in prevalenza per le spiagge, che in tutte le isole sono facilmente raggiungibili con i taxi collettivi che è possibile trovare all’uscita del porto: il prezzo varia da isola ad isola ma in generale da un minimo di 8 dollari ad un massimo di 15 dollari a corsa (per persona).
Primo punto di forza di questa crociera è quindi l’itinerario davvero azzeccato e le lunghe soste in porto; in pratica è come se faceste una vacanza in un resort di lusso ai Caraibi, cambiando isola ogni giorno.
LA NAVE
Jewel of The Seas non è una delle navi di ultima generazione di Royal Caribbean, ma nonostante questo porta benissimo i suoi anni ed è stata recentemente ristrutturata.
E’ una nave di dimensioni medie e naturalmente non ha a bordo tutte le attrazioni che potete trovare su una delle mega navi della compagnia; nonostante questo ha parecchie cose in più rispetto a navi di dimensioni analoghe su cui ho viaggiato, come un notevole numero di ristoranti a tema e altre attrazioni quali la parete di arrampicata.
Mi aspettavo una nave più “stile americano” e invece ho avuto la sorpresa di trovare ambienti molto raffinati e quello che mi ha colpito di più è stata la distribuzione estremamente razionale degli spazi.
Girare la nave e raggiungere tutti i punti di interesse è molto facile e in aiuto a ogni piano trovate dei pannelli multimediali che potete consultare in caso di necessità.
Bellissimo il corpo centrale che si proietta fino al soffitto e che consente da ogni piano di affacciarsi e vedere in prospettiva l’Atrium dove la sera vengono organizzati spettacoli, giochi o si può ascoltare musica dal vivo e ballare.
Gli arredi della nave riflettono quello che è un po’ lo stile marinaresco vecchio classico, con molti pannelli in legno scuro e decorazioni in tema; il tutto senza mai cadere nell’eccesso o diventare pacchiano.
PONTI ESTERNI E PISCINE
La Jewel OTS ha 13 ponti in totale e la cosa strana è trovare il ponte contrassegnato dal numero 13 su una nave americana, dato che è un po’ come il 17 da noi e spesso nella numerazione viene saltato per motivi scaramantici.
Sui ponti 11, 12 e 13 si sviluppano i ponti esterni, dedicati alle piscine e alle zone solarium.
Ci sono tre piscine:
- La principale attorniata dagli idromassaggi che si trova all’esterno e che è il cuore della zona dedicata all’animazione outdoor; un grande maxi schermo fa da sfondo al tutto.
- Una riservata ai bambini, con tanto di parco acquatico, completamente distaccata dalla piscina principale; una scelta molto azzeccata, in quanto consente di separare del tutto la zona adulti da quella dedicata ai più piccoli.
- Infine, quella che è il fiore all’occhiello di questa nave: la piscina interna, una zona completamente dedicata ai maggiori di 18 anni (e a differenza di altre compagnie il divieto viene fatto rispettare), che comprende oltre a una vasta piscina anche una vasca idromassaggio.
E’ contornata da comodi lettini sui quali rilassarsi; inoltre vi è una zona ristoro, aperta negli orari indicati, che offre spuntini che vanno dalla pizza agli hotdog e altre prelibatezze.
Una piscina del genere è fruibile con qualunque clima, sia quello caldo dei Caraibi, che quello meno caldo del mediterraneo nei mesi di aprile o ottobre quando la piscina esterna non è utilizzabile.
Inoltre la piscina e gli idromassaggi restano normalmente aperti anche alla sera e quindi offrono la possibilità di usufruirne in un orario veramente elastico.
RISTORAZIONE
A bordo di Jewel of the Seas c’è veramente l’imbarazzo della scelta per quel che concerne la ristorazione:
- Windjammer Café: è il ristorante self service, aperto praticamente sempre; sul cruise compass (il giornalino di bordo) troverete gli orari dei pasti principali, ma considerate che a qualunque ora si trova una vasta scelta di cibo per tutti i gusti.
E’ strutturato a isole e questo consente di evitare fastidiose code. Le scelte sono davvero varie, ogni giorno nel bancone centrale a pranzo viene allestita una zona tematica dedicata a una cucina in particolare: da quella messicana a quella italiana e così via. Per il resto la scelta è davvero ampia.
Unica nota dolente per gli italiani è la pasta che è cucinata per il gusto americano e quindi spesso scotta e con condimenti diversi da quelli a cui siamo abituati e lo stesso discorso vale per la pizza.
Personalmente sono convinta di poter stare senza mangiare pasta due settimane, considerando le alternative che vengono offerte; ma se proprio non potete farne a meno allora dovete tenerlo presente e forse a quel punto vi conviene limitarvi a crociere nel mediterraneo e ricordare che spesso, anche altre compagnie “italiane”, quando hanno a bordo una maggioranza di crocieristi di altre nazioni si adeguano ai loro gusti.
- Tides: E’ il ristorante principale e si sviluppa su due piani; al ponte 4 è prevista la cena per coloro che hanno i turni prefissati, mentre al ponte 5 cenano gli ospiti che hanno scelto la formula “my dining”.
Noi avevamo optato per quest’ultima e in pratica ci recavamo al ristorante all’ora che volevamo e non abbiamo mai dovuto aspettare; ma se preferite potete fissare un orario anche ogni giorno.
Il ristorante l’ho trovato eccellente, sia come servizio che come cibo. I piatti molto curati e vasta scelta, ottima la carne e il pesce che venivano serviti con la cottura desiderata. Anche in questo caso meglio evitare la pasta, che volendo veniva cucinata sul momento al dente.
Serata di gala che mi ha ricordato quella di tempi passati su altre navi, con aragosta e altri piatti particolari.
Il servizio è stato davvero ineccepibile; veloce, preciso e con un attenzione all’ospite unica.
Nel ristorante c’è parecchio personale che parla italiano, il menù viene fornito anche in italiano e quindi anche in caso non ve la caviate con l’inglese non avrete nessun tipo di problema.
In questo ristorante viene servita anche la colazione al mattino e nei giorni di navigazione è possibile pranzare, scegliendo alla carta con l’aggiunta di una postazione che fa insalate personalizzate con ogni tipo di prodotto.
- Oltre ai ristoranti classici ce ne sono altri “di specialità” che con il pagamento di una quota aggiuntiva consentono di cenare e sperimentare un’esperienza gastronomica di alto livello.
Noi abbiamo provato Chops, specializzato in carne e pesce, ma in alternativa vi è il ristorante italiano Giovanni’s e quello giapponese Izumi.
SERVIZIO
Su questa nave mi sono veramente sentita coccolata come se fossi in un resort 5 stelle.
Il personale è stato fantastico, dalla nostra cabinista che ci ha fatto trovare ogni giorno una pulizia impeccabile e ci ha viziati in tutti i modi possibili, ai camerieri del self service che passavano ai tavoli a chiedere cosa volevamo da bere (e non parlo del servizio bar, ma delle bevande che vengono servite gratuitamente).
Personale gentilissimo e molto preparato ovunque, nessun muso lungo come mi è capitato purtroppo altrove e sempre un sorriso per tutti.
A questo proposito voglio aprire una parentesi per quello che concerne il discorso “quote di servizio” che per gli italiani è spesso un tasto dolente e tra le tante domande che mi vengono poste a riguardo, la più frequente riguarda lo storno delle suddette.
Su Royal Caribbean, come su altre navi da crociera, non sono “obbligatorie”, ma secondo me sono dovute e fanno sì che il servizio a bordo resti al livello che ho sperimentato.
Farle stornare a priori senza valutare l’effettivo livello di servizio, mi sembra veramente poco corretto e inoltre ricordo che negli Stati Uniti la percentuale di servizio è un qualcosa che si versa praticamente in automatico.
Potranno sembrarvi una quota eccessiva, come mi è stato fatto spesso notare, ma secondo me sono più che adeguate.
Personalmente oltre alle quote previste, che venivano automaticamente addebitate ogni giorno sul conto, ho ritenuto opportuno aggiungere altre mance per il personale che mi ha fornito un servizio oltre le mie aspettative.
CROWN AND ANCHOR SOCIETY
Sono rimasta piacevolmente sorpresa dal programma di fidelizzazione di Royal Caribbean.
Premetto che ero socia elite di Celebrity Cruises e questo mi ha consentito di passare al livello diamond nel programma Crown and Anchor Society.
I benefici che ne derivano sono in parte simili a quelli di altre compagnie, come il cocktail di benvenuto, sconti su lavanderia e altro, ma in aggiunta ci sono una serie di benefit che rendono la crociera di un socio veramente speciale.
Per i soci dal livello diamond in poi, su Jewel OTS, come su altre navi della flotta, esiste una sala dedicata, la Diamond Longue, sita al ponte 13 e dalla quale si gode una bellissima vista dalla vetrata panoramica.
Si accede alla sala tramite la propria card e quindi chi non ha i requisiti non può entrare.
In questo ambito al mattino dalle 7 alle 11 è servita una colazione continentale con cappuccino e caffè espresso e al pomeriggio dalle 17 alle 20:30 c’è un servizio di open bar e si possono gustare bevande e cocktail alcolici e analcolici, accompagnati da un buffet di canapè, formaggi, frutta e altri stuzzichini caldi e freddi; il tutto gratuito.
Negli orari indicati è sempre presente un responsabile del club a cui fare riferimento per qualunque tipo di problema o semplicemente per informazioni, prenotazioni di ristoranti specialità o altro.
Trovo che questi siano vantaggi reali davvero apprezzabili; come socio ti senti coccolato, e trattato da VIP.
Jewel of the Seas terminerà la stagione ai Caraibi il prossimo aprile e inizierà il periodo primavera estate con la transatlantica diretta all’homeport di Civitavecchia, da dove partirà per crociere che toccheranno sia il mediterraneo orientale che quello occidentale.
Nel mediterraneo, pur restando essendo una nave “americana”, offrirà agli ospiti di lingua italiana tutta l’assistenza necessaria.
Gli italiani a bordo potranno infatti trovare un ambasciatore e personale alla reception che parlano perfettamente italiano; inoltre il programma del giorno, il menù e gli annunci saranno anche nella nostra lingua.
A chi è adatta una crociera su una nave simile?
Innanzi tutto agli ospiti che sono abituati a un ambiente internazionale; la nave non è italiana e quindi sia il cibo che l’intrattenimento sono internazionali. Questo significa semplicemente che magari la pasta non sarà di vostro completo gradimento, ma che in compenso troverete altri cibi di livello superiore e potrete assaggiare cose nuove, come se faceste un viaggio all’estero.
Gli spettacoli sono di alto livello, specie le produzioni di Royal Caribbean e la scelta delle opzioni di intrattenimento è notevole.
A chi non ha problemi a sentire parlare anche in inglese, sapendo però di poter sempre trovare assistenza nella propria lingua. D’altra parte tutte le navi da crociera sono ormai internazionalizzate e credo sia impossibile trovarne una sulla quale si parli solamente italiano.
A quelli che vogliono un servizio e un’attenzione al cliente davvero speciale e sono disposti a pagare per averla. Il mio consiglio è infatti di non togliere la mance, a meno che non si verifichino reali disservizi.
La mia esperienza è stata fantastica, spero che anche voi vi troverete bene a bordo di questo gioiello dei mari.
Io sono pronta a salpare a bordo di un’altra nave della flotta Royal Caribbean; temo ormai di aver sviluppato una dipendenza verso questa compagnia e quelle dello stesso brand e non ho nessuna intenzione di guarirne.
Photo Credits: Cinzia Marchisio, all rights reserved
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18/02/2017 ore 16:30 – “Post protetto da Licenza Creative Commons International CC BY-ND 4.0″