I Caraibi e il periodo migliore per visitarli è un topic che ricorre spesso e sul quale ci sono opinioni svariate e controverse. Ma qual è il periodo migliore per una crociera in quella zona?
I Caraibi sono il sogno di molti, l’idea è quella di partire dal freddo e arrivare in un paradiso con palme, sole e un mare cristallino dalle acque tiepide.
Ma è davvero sempre così?
Iniziamo con lo sfatare un’affermazione che leggo spesso e cioè che ai Caraibi quando da noi è inverno sia estate. I Caraibi sono a nord dell’Equatore e quindi anche il loro inverno, anche se non freddo e rigido come i nostri, corrisponde ai mesi che vanno da dicembre a febbraio.
Va considerato che i Caraibi sono un’area abbastanza vasta che va da isole più a nord come le Bahamas, Cozumel in Messico o Key West e isole centrali e più a sud.
Le condizioni climatiche su queste isole, specie nella stagione invernale sono un tantino differenti.
La prima volta che sono partita per i Caraibi è stato molti anni fa e la meta era Cuba e in maniera specifica l’Havana e la zona di Varadero. Era gennaio e mi aspettavo di lasciare un inverno rigido e godermi il mare.
Le cose non sono andate esattamente così, quell’anno negli Stati Uniti il clima era stato alquanto rigido e quindi anche i Caraibi ne avevano risentito. La temperatura di giorno era gradevole, come quella che potremmo trovare da noi nel mese di maggio, ma alla sera i venti erano alquanto freddi tanto che ci voleva un giubbotto e una maglia.
Ho fatto tesoro dell’esperienza, in ogni caso positiva, e ho continuato a esplorare le isole dei pirati, in tutte le stagioni.
Visitando le tante isole da quelle grandi come Santo Domingo a quelle più piccole come Eleuthera nelle Bahamas ho continuato la mia esperienza nei mari di cui da ragazzina avevo sognato leggendo i romanzi di Salgari.
Prima giravo e soggiornavo in villaggi e hotel e in seguito ho iniziato a fare crociere.
Le esperienze sono state molteplici e, anche se per la maggioranza delle volte si è rivelato il paradiso previsto, non sono mancate le sorprese.
Ricordo un anno a gennaio a Nassau, tempo bellissimo per la prima settimana e brusco calo della temperatura nella seconda, tanto che una sera abbiamo avuto la bella sorpresa di veder cadere oltre a una pioggerella fastidiosa anche qualche fiocco di neve, evento raro sicuramente, ma che può darvi un’idea di quanto sia variabile il clima in quelle zone.
Alle Bahamas parlando con i locali mi raccontavano che nei mesi centrali dell’inverno il turismo era soprattutto canadese, dato che loro sono abituati a freddi polari e quindi anche se il mare non è caldissimo, loro fanno ugualmente il bagno.
Non spaventatevi, potete tranquillamente fare una crociera in inverno che tocca queste isole, se siete fortunati troverete un clima ideale, diversamente la temperatura sarà sempre gradevole e anche se non farete bagni di mare potrete visitare posti davvero incantevoli.
Negli ultimi anni il clima globale è in continua variazione e spesso si assiste a fenomeni estremi, e i Caraibi non fanno eccezione, per cui ci sono anni nella norma e altri dove ogni previsione viene rovesciata.
Quali sono i periodi meno consigliati per i Caraibi
Principalmente uno, la stagione degli uragani, che di solito va da settembre a novembre. Dico di solito, dato che è molto variabile, ci sono stati anni in cui ha anticipato addirittura a giugno-luglio.
Le navi da crociera che solcano il mare caraibico in questa stagione seguono la rotta degli uragani e quindi, se un’isola è minacciata dall’arrivo di una tempesta, cambiano rotta e porto di scalo.
Se scegliete una crociera in questi mesi sappiate che l’itinerario può cambiare, ma non abbiate paura, le previsioni sono esatte e non finirete nell’occhio del ciclone.
Una nota positiva in questo periodo c’è e cioè che i prezzi sono inferiori. Le compagnie di crociera che navigano nei Caraibi per tutto l’anno sono molteplici e nell’ultimo periodo se ne è aggiunta una molto amata dal mercato italiano, la MSC.
Ho sperimentato un uragano in prima persona in Messico e seppure non sia stato piacevole, è pur sempre un’esperienza da raccontare.
Cosa fare in caso di uragano
Ricordo che ascoltavamo ogni giorno le previsioni che allertavano sull’avvicinarsi dell’uragano. Nel momento in cui c’è stata la certezza che la zona in cui ci trovavamo noi, e cioè lo Yucatan, sarebbe stato nell’occhio del ciclone, ci hanno sfollati in un paese lontano dalla costa, dove abbiamo atteso che finisse il tutto prima di poter riprendere l’aereo per tornare a casa.
Se invece voi andrete in crociera, semplicemente la nave cambierà scalo o in caso estremo salterà lo scalo e farete un giorno in più di navigazione. La cosa rassicurante è che resterete sempre al di fuori dell’area colpita.
I mesi estivi, a partire da maggio per arrivare ad agosto, inizio settembre, sono tra i più umidi e soggetti a improvvisi acquazzoni specie nel pomeriggio. Il clima può risultare un tantino fastidioso per l’alta componente di umidità. I temporali sono a volte forti e l’unica cosa da fare è prestare le normali cautele.
State lontani dagli alberi e, se state facendo un bagno, toglietevi immediatamente dall’acqua e indossate una Tshirt. E’ più facile che un fulmine vi colpisca se siete a torso nudo.
Tutti questi avvisi li sentivo in continuazione via radio durante i soggiorni estivi che ho trascorso ai Caraibi.
Considerate anche, specie se fate un tour dell’isola, che spesso questi temporali sono molto locali, e magari se da un lato dell’isola piove, dall’altra parte potete trovare pieno sole.
La cosa consolante è che di solito sono di breve durata e al termine è facile assistere a uno stupendo arcobaleno.
I mesi invernali da fine novembre a febbraio-marzo, sono a detta di molti i migliori per i Caraibi.
Io non sono del tutto d’accordo, o meglio voglio puntualizzare alcune cose che spesso dalle agenzie non vengono dette.
Gennaio-febbraio sono mesi invernali, nei Caraibi del sud solitamente la temperatura è sempre alta e il clima più secco, ma non pensiate che non piova mai, d’altra parte non ci sarebbe tutta la vegetazione che vedete se con il caldo che fa le precipitazioni non fossero copiose.
Discorso un tantino diverso va fatto per le destinazioni più a nord dei Caraibi: Cuba, Bahamas, Messico, Miami e Florida, incluso Key West.
Qui varia molto dagli anni e in inverni molto rigidi, quando sulla costa atlantica occidentale il clima è particolarmente freddo e nevica molto, i venti freddi e le perturbazioni possono lambire soprattutto la parte nord di Cuba (dove c’è la capitale L’Havana) e anche le Bahamas e il golfo del Messico.
Questo non vuol dire che fará freddo, ma semplicemente meno caldo e magari il mare in quelle zone non sarà della temperatura che vi aspettavate.
Quindi sappiate che se fate una crociera in partenza da Miami in quei mesi e toccate isole come le Bahamas o Cuba, potrete anche trovare temperature intorno ai 20 gradi di giorno e sui 15 la sera con venti abbastanza freddi.
A Cuba li chiamano Nortes, perchè arrivano dal nord. Chiaramente non è cosí tutti gli anni, io sono stata molte volte a Miami a gennaio e ho trovato a sia clima molto caldo che più fresco, ideale per girare, ma non per fare bagni di mare.
Quindi se per voi la crociera ai Caraibi deve essenzialmente essere sole e bagni di mare privilegiate in questi mesi i Caraibi del sud, magari partendo da Portorico o da Guadalupa o altre isole della zona.
Da marzo le temperature iniziano ad alzarsi anche a nord e per me questo resta in assoluto il mese meno a rischio maltempo caldo ma non eccessivo e con più ore di sole.
La crociera è inoltre il tipo di viaggio che vi consente di godervi al meglio questa zona di mondo.
Infatti girando con la nave potrete visitare più isole e rilassarvi su spiagge che sono tra le più belle al mondo, con lo sfondo di un mare turchese e di un cielo blu cobalto sul quale potranno transitare nuvole passeggere che serviranno a mitigare il calore del sole.
Mi raccomando non dimenticate la protezione solare, anche con le nuvole il sole picchia.
Image Credits: Cinzia Marchisio, all rights reserved
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15/02/2016 ore 17.00 “Articolo di Crazy Cruises in riproduzione riservata” protetto da licenza Creative Commons International: Devi attribuire adeguatamente la paternità sul materiale, fornire un link e indicare se sono state effettuate modifiche.