Sulcis I: Iglesias e Masua, due gioielli della costa sud-occidentale

Tra le tappe che potrebbero tranquillamente entrare nel portfolio di un crocierista provetto che sbarca a Cagliari, c’è senz’altro la zona Sud Occidentale sarda, quel territorio del Sulcis-Iglesiente (dal quale prende il nome) che vede in Iglesias e nelle sue coste una realtà incredibile e tutta da scoprire, raggiungibile in circa 40 minuti di pullman dal terminal crociere del capoluogo sardo.

Sulcis I: Iglesias e Masua, due gioielli della costa sud-occidentale

I panorami non solo cittadini ma che si estendono per tutto il tratto costiero, sono unici, di una bellezza che definisco da sempre selvaggia, che Gabriele d’Annunzio, neppure ventenne, nel 1882 durante un viaggio in Sardegna, ebbe modo di descrivere in un suo articolo per Cronache Bizantine. Un bellissimo cammeo descrittivo del paesaggio che lascia senza fiato (mentre l’articolo in generale descriveva in maniera cruda la dura vita dei minatori).

Le nebbie torpide dileguano a poco a poco dal mare color acciaio; il Pane di zucchero emerge ignudo e fiammante di sole tra le volate di colombi selvatici.

L’ altra parte della montagna, non ancora illustrata, si disegna sulla chiarità diafana del cielo con aggruppamenti fantastici di rocce che paiono rovine di mura ciclopiche e di pagode indiane, frantumi di grandi idoli egizii, squarci di bassorilievi babilonesi e il pennacchio seguita sempre placidamente candido a svolgersi dal fumaiolo, ad allungarsi nella purità dell’aria, segnando l’ombra fuggevole sul terreno.

Sulcis I: Iglesias e Masua, due gioielli della costa sud-occidentale

Ancora oggi ci può perdere ad ammirare i tramonti di fuoco dal mare con lo sfondo del Pan di Zucchero: la miniera non è più operativa ma è parte del patrimonio archeologico industriale riportata a nuova vita per le visite dei turisti. Uno scenario unico: in queste calde notti estive è palcoscenico naturale che ospita anche concerti intimi, in cui la magia della musica si unisce ad un paesaggio unico.

Durante il famtrip organizzato dal Cagliari Cruise Port alla scoperta del Sulcis Iglesiente, ho avuto modo di approfondire ulteriormente le conoscenze di un territorio nel quale vivo e sono cresciuta e che ho sempre amato proprio per la sua natura selvaggia, i suoi colori brillanti che cambiano a seconda delle stagioni; mille sfumature di verde si alternano ai colori brillanti del mare, dal fascino unico anche quando spira forte il maestrale e le onde si infrangono sulle alte scogliere con forza!

Sulcis I: Iglesias e Masua, due gioielli della costa sud-occidentale

Indice del post

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Per capire un po’ di più di questo territorio, ecco dei brevi cenni storici.

Sulcis I: Iglesias e Masua, due gioielli della costa sud-occidentale

Iglesias è una cittadina di origine medioevale nota anche come Villa Ecclesiae o Villa di Chiesa: fu fondata nel 1258, a seguito della spartizione del giudicato di Cagliari, di cui la porzione di territorio corrispondente alla curatoria del Cixerri venne assegnata alla famiglia pisana dei Della Gherardesca ed in particolare al conte Ugolino della Gherardesca che incentivò lo sfruttamento delle ricche risorse argentifere del territorio (già conosciute sin dal tempo dei romani).

La sua storia ha visto susseguirsi dominazioni pisane, aragonesi e spagnole sino a che, nel 1720 l’isola di Sardegna, Iglesias compresa, passò sotto i Savoia, che ogni fine primavera si recavano in città in villeggiatura.

Dalla metà dell’Ottocento furono le miniere il vero traino dell’economia locale, tanto che permisero alla città di vivere un periodo di rinnovamento economico, sociale e culturale che durò sino al secondo dopoguerra, quando l’attività mineraria entrò in crisi coinvolgendo tutto il territorio che su di essa si basava.

Sono quattro i quartieri storici che formano il centro medioevale della città e che sono meritevoli di visita:

  • Castello
  • Fontana
  • Mezo o Quartiere di Mezzo
  • Santa Chiara.

La città delle tradizioni medioevali

Iglesias è una città viva, ricca di tradizioni uniche, tra le quali non si possono non citare gli antichi ed affascinanti riti della Settimana Santa: quattro secoli di dominazione spagnola hanno segnato le manifestazioni religiose, il cui impianto è rispettato nella forma e nei costumi ma anche nella sentita partecipazione popolare.

Molto numerosa la partecipazione dei più giovani e giovanissimi, che durante la processione si vestono da ‘baballottis‘: indossano, come gli uomini – Germani della Confraternita del Santo Monte – una lunga tunica bianca inamidata e cappucci che coprono completamente la testa.

Durante l’inizio della processione echeggiano lugubri i colpi di tamburo, insieme a quelli delle raganelle e delle matraccas (in italiano meglio conosciuto come traccola – strumenti formati da una tavola di legno che può avere delle maniglie di ferro), in un crescendo che mette i brividi, un’atmosfera che mi mette sempre in grande soggezione, nonostante l’abbia vissuta diverse volte.

Un altro evento da non perdere è il coloratissimo corteo medioevale che si svolge a metà agosto nel quale musicisti, sbandieratori e figuranti sfilano in abiti che rappresentano i quartieri storici (Castello, Santa Chiara, Fontana e Quartiere di Mezzo).

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Cosa visitare in città

Sono tante le chiese della città che meritano una visita, tutte situate nel centro storico e visitabili dunque tranquillamente a piedi:

  • la cattedrale di Santa Chiara, sita di fronte al palazzo comunale, eretta negli anni ottanta del XIII secolo per volontà del conte Ugolino della Gherardesca in stile romanico – gotico;
  • la chiesa della Madonna delle Grazie di impianto gotico, eretta alla fine del XIII secolo ed inizialmente intitolata a San Saturno;
  • la chiesa di San Francesco, costruita in stile gotico-catalano e risalente al XVI secolo.

Il nostro viaggio comincia però la sera in Piazza Lamarmora, punto di intersezione tra varie viuzze interne del centro storico, in uno stand proprio davanti alla fontana detta de “Su Maimoni”, riproduzione di un’antica opera della fine del XVIII secolo e demolita per ragioni di viabilità nel 1872.

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Ospiti di Notteggiando che ogni venerdì di Luglio ed Agosto trasforma la cittadina, con negozi aperti sino a mezzanotte e manifestazioni culturali e d’intrattenimento, siamo stati presentati al pubblico presente e siamo diventati assaggiatori d’eccezione!

Lo Chef Nicolò Floris, secondo classificato alla rassegna Girotonno 2017 di Carloforte, ha deliziato tutti con una sua ricetta che rende omaggio al tataki giapponese ma in ‘salsa sarda’, un gioco di contrasti caldo/freddo tutto da gustare!

E proprio lo Chef Floris regala al blog – e lo ringrazio per l’omaggio – la stessa ricetta gustosissima che abbiamo assaggiato in piazza, molto semplice e veloce da riprodurre, sicuramente di grande impatto: si tratta della ‘Tagliata di tonno impanata nei semi di sesamo bianco e nero con erba cipollina e finocchietto selvatico‘, che trovate a fine post!

Sulcis I: Iglesias e Masua, due gioielli della costa sud-occidentale

Ho amato moltissimo la passeggiata con i coloratissimi ombrelli  sopra le nostre teste, lungo una strada affollatissima per la manifestazione! La passeggiata per il centro storico ci porta direttamente in Piazza Municipio, dove possiamo ammirare il modernissimo Ufficio Turistico della città, situato al piano terra del Palazzo Comunale.

Si tratta di un progetto multimediale assolutamente innovativo, un vero e proprio viaggio dentro il viaggio in cui, grazie all’ausilio della tecnologia, i visitatori potranno scoprire Iglesias e il suo territorio.

I visitatori possono addirittura ‘volare’ sopra il faraglione più grande d’Europa, il Pan di Zucchero, grazie agli Oculus, gli occhiali virtuali che i crocieristi conoscono benissimo perché ormai utilizzati, ad esempio, per visitare una nuova nave da crociera ancora prima che ne sia terminata la costruzione!

Sulcis I: Iglesias e Masua, due gioielli della costa sud-occidentale

La serata si è conclusa a tardissima notte con una cena deliziosa nella Piazza Municipio, una cornice bellissima per i tavoli del Ristorante Villa di Chiesa. Personale cortesissimo e una cena davvero gustosa ed ottimamente presentata, innaffiata da un ottimo vino bianco e rosso. Questi alcuni dei piatti serviti.

La costa iglesiente, visita in un giorno

L’esplorazione della costa iglesiente invece riempie tutta la giornata successiva all’arrivo, con le visite dei siti minerari di San Giovanni e della meravigliosa grotta di Santa Barbara, e di Porto Flavia, tutti visitabili nelle ore di sosta della nave nel porto di Cagliari.

Sulcis I: Iglesias e Masua, due gioielli della costa sud-occidentale

Grotta di Santa Barbara e Miniera San Giovanni

La grotta di Santa Barbara è situata all’interno della miniera e fu scoperta per caso dal minatore Luigi Mura e dalla sua squadra nel 1952, unica nel suo genere per le concrezioni e i cristalli presenti: la grotta è un grande geode che per millenni non ha avuto contatto con l’esterno, formatasi circa 300 milioni di anni fa – nel Cambriano inferiore – grazie alla lenta erosione dell’acqua.

Nel soffitto si ammirano cristalli scuri di bario che fanno pensare agli studiosi che la grotta in principio fosse completamente scura: circa 3 milioni di anni fa si formarono le concrezioni bianche o nel caso dell’aragonite azzurra, tendenti appunto all’azzurro e al verde, dando vita a stalattiti e stalagmiti nonché alle enormi colonne bianche e alle eccentriche di aragonite, sottilissime e delicatissime, che sfidano la gravità con le loro forme quasi circolari e tortuose.

Si rimane letteralmente a bocca aperta quando la guida fa spegnere le luci e ci si ritrova nella stessa situazione vissuta dal minatore che, convinto di aprire un nuovo pozzo, scoprì invece questa meraviglia della natura!

Il sito è raggiungibile attraverso un intricato sistema di gallerie sotterranee che si percorre inizialmente a bordo di un trenino per circa 700 metri in piano: scesi dal treno bisogna prendere un’ascensore (moderno) che sale lungo il pozzo: si, avete letto bene, che sale, perché la miniera è posta a circa 150 metri sul livello del mare.

Arrivati al giusto livello si percorrono pochi metri e ci si trova davanti ad una scala a chiocciola che sale ancora sino all’ingresso della grotta. Un percorso adatto alle famiglie ma inadatto a chi ha problemi di deambulazione gravi per via della scala a chiocciola ma anche del pavimento interno alla grotta che può risultare scivoloso in alcune parti. Vi raccomando una giacca leggera e scarpe con suola adatta a terreni scivolosi e di prenotare la visita poiché, per preservare il microclima interno, l’ingresso è limitato ad un certo numero di persone al giorno.

Masua

Una volta terminata la visita in miniera ci siamo spostati di pochi chilometri verso la spiaggia di Masua.

Il caldo afoso ci ha fatto optare per un bagno ristoratore prima del pranzo in spiaggia, ospiti del Warung beach bar & restaurant: qui si può pranzare e cenare sotto la bianchissima pergola, che si affaccia direttamente sulla spiaggia a pochi passi dalla riva. Sono rimasta piacevolmente colpita dalla qualità dei piatti, serviti con grande maestria e da personale sempre sorridente e cortese. Lo spettacolo del mare dal tavolo è stato una cornice indimenticabile che ha impreziosito ancora di più la nostra esperienza!

Porto Flavia

Da Masua si raggiunge il sito minerario di Porto Flavia: da qui il materiale estratto dalla montagna veniva portato sino alle imbarcazioni. Progettato dall’ingegnere Cesare Vecelli, prende il suo nome da quello della sua primogenita.

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All’epoca questa installazione portuale permise alla società mineraria di abbattere notevolmente i costi d’imbarco dei materiali: prima di questa opera infatti, il materiale veniva caricato su piccole imbarcazioni a vela latina denominate bilancelle.

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Le gallerie sono state scavate all’interno della montagna a picco sul mare: in quella superiore arrivavano i materiali estratti e in quella inferiore il materiale veniva caricato sulle navi alla fonda, grazie all’ausilio di un nastro trasportatore.

Durante la visita, la nostra guida Riccardo, preparatissimo a rispondere anche alle domande più complicate ed in più lingue, ci ha guidato in un percorso che racconta tutta la storia mineraria di questo territorio, a partire dai tempi antichi, quando la zona era conosciutissima per la presenza del prezioso argento. Molto interessante la storia degli attrezzi utilizzati per l’estrazione che ci danno l’idea di quanto complicata e difficile fosse la vita di un minatore, oltre che dannosa per la sua salute.

Ma la parte finale del percorso è quella che lascia senza fiato: la galleria si affaccia infatti proprio di fronte al faraglione del Pan di Zucchero ed in questa meravigliosa giornata di sole, il mare scintilla delle mille sfumature d’azzurro. In basso l’acqua è talmente trasparente e pulita che si intravvede il fondo sabbioso. Un vero spettacolo per gli occhi, un punto panoramico eccezionale per foto incredibili e con all’orizzonte l’isola di San Pietro visibile ad occhio nudo.

La visita a Porto Flavia chiude la giornata nell’Iglesiente: sono davvero fortunata a vivere in una sorta di Paradiso terrestre e questi panorami, per quanto ammirati migliaia di di volte, sono sempre affascinanti e lasciano senza fiato!

Se ne avete la possibilità, rimanete per il tramonto; nelle giornate serene da qui si ammirano sfumature incredibili e la cena in spiaggia diventa un evento unico e assolutamente romantico!

La ricetta dello Chef Floris

Tagliata di tonno impanata nei semi di sesamo bianco e nero con erba cipollina e finocchietto selvatico

Sulcis I: Iglesias e Masua, due gioielli della costa sud-occidentale

Marinate per circa 20 minuti il taglio di tonno non eccessivamente grande in salsa di soia, pepe, aceto, zenzero, aglio e zucchero.

Una volta passato il tempo di marinatura, spennellate con della senape il trancio e mettete da parte.

Sulcis I: Iglesias e Masua, due gioielli della costa sud-occidentaleSulcis I: Iglesias e Masua, due gioielli della costa sud-occidentale

Scaldate una padella con un filo d’olio e nel frattempo passate il trancio insaporito sopra i semi di sesamo, che avrete arricchito con un trito di finocchietto selvatico e di erba cipollina, come fosse impanato. Posizionate al centro della padella ben calda e scottatelo in tutti i lati. Attenzione perché il cuore deve rimanere ‘succoso’ e crudo, quasi sigillato, dunque non tenete il taglio eccessivamente sul fuoco.

A questo punto toglietelo dalla padella, adagiatelo su un piatto ed affumicate un misto di erbette, preferibilmente salvia e rosmarino, affinché il trancio ne assorba gli odori. Servire subito e…bon appetit!

Ringraziamenti

Durante il soggiorno ad Iglesias sono stata ospite presso il B&B Passaggio a Sud Ovest, situato in pieno centro storico, a pochi minuti dalla Piazza Municipio. Nato dalla collaborazione tra Silvia e Attilio, due giovani che si sono voluti mettere a disposizione dei viaggiatori, i ragazzi fanno dell’accoglienza il loro punto di forza con un B&B friendly, pronto a ospitare i viaggiatori che hanno voglia di rapportarsi e scambiare esperienze di viaggio.

Sulcis I: Iglesias e Masua, due gioielli della costa sud-occidentale

Notevole la colazione, con i dolci golosi preparati da Silvia (buonissime le crostatine!!) e tutto ciò che rende una colazione speciale! Grazie davvero per tutte le gentilezze e la disponibilità!

Un ringraziamento speciale a Simone Franceschi (primo a sin. nella foto), Vice Sindaco e Assessore comunale con delega alla Cultura, Turismo, Spettacolo e Grandi Eventi, nonché alla Comunicazione Istituzionale: per tutta la nostra permanenza è sempre rimasto con noi, illustrandoci con passione le meraviglie che la città e il suo territorio offrono!

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Bellissimo gruppo di lavoro

Il viaggio nella Sardegna del Sud Ovest continuerà nel prossimo post con la scoperta di Carbonia, la sua Grande Miniera e il suo territorio: un grande lavoro fatto da Cagliari Cruise Port – parte della galassia di Global Ports Holding, il più importante operatore di terminal crocieristici al mondo.

Queste sono solo alcuni cenni informativi per poter esplorare questa parte straordinaria del territorio sardo: se vi piace uscire dal seminato delle solite escursioni vi consiglio questi luoghi che possono apparire davvero insoliti ma che sono una carezza all’anima e regalano momenti indimenticabili ai visitatori.

Vi aspetto nei prossimi post per scoprire nei particolari le altre destinazioni uniche del mio viaggio (appena pronti saranno linkati direttamente)!

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22/08/2017 ore 01.15 – “Post protetto da Licenza Creative Commons International CC BY-ND 4.0″
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Daniela Pisano
Daniela Pisano

Blogger e cruise addict, viaggiare è sempre stato il mio chiodo fisso, insieme alla passione innata per l’archeologia e l’Egitto, per il mare e per i paesi orientali. Amo fotografare i particolari più strani, le cosiddette prospettive insolite. Sono sarda e son dello Scorpione, amo la mia terra perché mi ha insegnato a capire il mare in tutte le sue sfumature!

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