Civitavecchia è uno dei porti più grandi del nostro Paese sia per movimento passeggeri sia per toccate navi ed ogni giorno nelle sue banchine ormeggiano traghetti, velieri, navi da crociera dalle quali scendono e salgono non solo passeggeri ma soprattutto tanti, anzi tantissimi turisti che una volta giunti in questo scalo immancabilmente decidono di fare una capatina nella vicina Roma ed ammirarne le sue bellezze senza tempo.
Ma se non si vuole trascorrere una giornata nella capitale allora cosa fare? Questa è la domanda che mi pongo ogni volta che la nave attracca nel porto laziale. Restare in nave? Neanche per sogno! Cosa fare senza allontanarsi troppo ma comunque trascorrendo una giornata diversa?
Prima della mia partenza a bordo della MSC Poesia, ho cercato qua e là per il web cosa fare una volta attraccati al grande porto di Civitavecchia e mi sono imbattuta nel sito delle Terme Taurine, un sito archeologico che dista solo 5 chilometri dal centro città.
Oramai mi conoscete bene, datemi due massi e un po’ di storia e parto alla carica!
Conosciute anche con il nome di Terme di Traiano, imperatore romano che diede i natali alla città, si tratta del complesso termale di età romana più importante e meglio conservato della zona, ben conosciuto e molto apprezzato in antichità per le sue virtù terapeutiche.
Una volta usciti dalla nave le autorità locali vi inviteranno a prendere il bus navetta messo a disposizione dalla città che da sotto bordo vi lascia in Largo della pace (per intenderci è il piazzale antistante l’uscita del porto).
In questa piazza troverete oltre i vari taxi e noleggi con conducente che faranno a gara nel proporvi il miglior prezzo per raggiungere la città eterna, anche un punto informazione dove un addetto vi illustrerà come muovervi e cosa visitare in città ma soprattutto, se deciderete di recarvi alle antiche terme, chiamerà l’autista del bus che vi condurrà al sito.
Il bus da prendere è la linea B, un bus cittadino che effettua solo 3 corse giornaliere per le terme che parte dalla stazione dei treni transitando proprio per Largo della Pace; gli orari delle corse sono 9.10/ 11.10/ 12.10 il costo del bus è di 2 euro a/r.
Da quello che ho potuto notare il bus arriva fino alla zone delle terme solo su chiamata o comunque se sa che sono saliti turisti che desiderano visitare il sito archeologico (a noi infatti l’addetto del punto informazioni ha chiamato l’autista del bus per informare che doveva passare dal porto a prendere me e mio marito; la cosa simpatica è stato notare lo stupore dei civitavecchiesi nel vedere la deviazione verso le terme, qualcuno di loro ha anche detto all’autista di aver sbagliato strada!).
Il bus dopo circa 30 minuti vi lascia proprio davanti all’ingresso del sito e lì vi verrà a riprendere.
Fate attenzione agli orari anche se verrete informati dall’autista sull’orario di rientro.
Noi abbiamo preferito prendere la corsa delle 9.10 che avrebbe fatto ritorno per le 11.40, godendo così di due ore piene per la visita (anche perché il sito purtroppo chiude alle 13:30!).
Il biglietto d’ingresso costa:
– 8,00 euro intero
– 5,00 euro over 65
– 3,00 euro under 12
Il sito è gestito dalla Proloco e all’interno ci ha accolto il signor Vittorio che gentilmente non solo ci ha fornito di una cartina ma anche introdotto all’area dandoci alcune informazioni preziose che ci ha fatto molto piacere ricevere.
Se credete di entrare nel sito e di trovare l’acqua termale, rimarrete delusi; qui infatti non sgorga più anche se è possibile visitare oggi il complesso termale della Ficoncella, a qualche chilometro di distanza, così da potervi immergere nelle stesse acque in cui un tempo si bagnò anche l’Imperatore Traiano e poterne apprezzarne le sue proprietà benefiche.
Quello che vi aspetta è un sito sicuramente molto ben conservato e ben tenuto, che si divide fondamentalmente in due aree:
– una di età repubblicana costruita in opus reticolatum (le costruzioni ricordano un po’ una rete)
-una di età imperiale costruita in laterizio (ovvero una sorta di mattoni ottenuti dalla cottura dell’argilla).
Il Signor Vittorio ci ha raccontato che secondo un’antica leggenda un toro (in latino taurus) avrebbe raspato la terra e da lì sarebbe uscita dell’acqua calda sulfurea dalle proprietà benefiche, ma leggenda a parte è probabile che il nome provenga da Aquae Tauri un antico laghetto dal quale la sorgente sgorgava.
I primi a beneficiare di tutto ciò furono sicuramente gli etruschi che insediandosi per primi in questa zona, costruirono le prime terme; ma è nell’antica Roma che questo divenne luogo di aggregazione sociale frequentato sia da gente comune che da personaggi illustri.
Le terme all’epoca erano dotate di tutti i comfort: vasche, sale massaggi, il tutto ornato da fregi mosaici e marmi, addirittura all’interno una biblioteca il tutto circondato da una vista incantevole che si ha da questa collina immersa nel verde lontana dai rumori della città e che si affaccia sul mare; la loro progettazione era curata nei minimi dettagli.
Passeggiando tra le rovine ho iniziato ad immaginare ad occhi aperti una tipica giornata alle terme: ho immaginato gente comune recarsi qui che dopo aver fatto un po’ di palestra, passando da una vasca all’altra (dal tepidarium al calidarium), rilassarsi con un massaggio ed infine restare in zona e legge un libro o discorrere del più e del meno.
Sicuramente le terme erano il passatempo preferito per i romani (e come dare loro torto!), un luogo dove il corpo e la mente vengono appagati con piccoli e semplici gesti.
Carina ho trovato poi l’idea di ricostruire all’interno dell’area un giardino botanico dell’epoca, ricco di piante locali ed aromatiche adornato da qualche busto.
Sicuramente il fatto di trovarsi vicino a Roma lo fa essere un luogo poco frequentato ma per trascorrere una mattinata diversa immersi nell’antichità e riscoprire parte della storia senza allontanarsi troppo è l’ideale.
Alla prossima tappa!