Ci sono posti che vanno oltre la tua immaginazione, puoi leggere in anticipo tutte le informazioni possibili, visionare migliaia di foto e video, ma niente di tutto questo potrà avvicinarti alle sensazioni che proverai una volta che metterai piede in loco.
Una di queste destinazioni è Petra in Giordania, città che è possibile visitare durante lo scalo di Aqaba, che parecchie compagnie di crociera toccano nell’itinerario di riposizionamento da o per gli Emirati Arabi.
STORIA E LEGGENDA
C’era una volta un popolo nomade, i Nabatei che provenivano dall’Arabia e che ad un certo punto decisero di costruirsi una roccaforte. Il motivo esatto non si conosce, ma la scelta cadde su una zona elevata, quasi mille metri di altezza, nella valle del Wadi Araba che collega il Mar Morto con il Mar Rosso. Una posizione strategica studiata per difendersi al meglio e nello stesso tempo vicina alle principali vie commerciali.
Non si sa esattamente quando i Nabatei iniziarono a diventare stanziali e a costruire la città, si parla di oltre 2000 anni fa, ma la datazione è difficile per la mancanza di testimonianze scritte.
Quello che sappiamo per certo è che i Nabatei erano mercanti astuti, conoscevano la via delle spezie e della seta e commerciavano anche in altri beni preziosi come la mirra, l’incenso e l’argento.
Oltre a questa abilità viene loro riconosciuta una lungimiranza notevole e una conoscenza all’avanguardia in campo architettonico, sia per quanto riguarda la costruzione della città stessa, che per il sistema di rifornimento idrico che riuscirono a creare, sfruttando l’acqua piovana.
Questo sistema consentiva, in una città circondata dal deserto, di avere scorte a sufficienza non solo per il fabbisogno primario, ma anche per alimentare fontane e addirittura una mega piscina che è stata scoperta solo recentemente.
Questo faceva di Petra, nell’antichità, un crocevia commerciale molto importante e, per il passaggio nella loro città, i nabatei pretendevano il pagamento di un pedaggio, incrementando sempre di più le loro ricchezze.
Il sistema sociale nabateo era molto progredito per l’epoca, basti pensare che non esisteva la schiavitù e che tutti i cittadini contribuivano al mantenimento della città.
Nel IV secolo D.C. i nabatei abbandonarono la città; non si conoscono esattamente i motivi, si sa soltanto, grazie alle ricostruzioni storiche, che non vennero cacciati, ma la loro fu una decisione programmata e l’esodo durò per almeno un anno. La causa più probabile che viene addotta è lo spostamento al nord delle principali vie commerciali, che portò al declino di questa civiltà.
Quella che era stata una città scolpita nella roccia con una tecnica che ancor oggi si fatica a comprendere, venne quindi abbandonata e lasciata al declino inesorabile del tempo. A parte i beduini che si servivano delle costruzioni per ripararsi e come domicilio temporaneo, la città venne dimenticata fino al 1812, anno in cui Johann Ludwig Burckhardt , famoso archeologo, la riportò alla luce e la fece conoscere al mondo intero.
COSA VISITARE
Appena entrati a Petra c’è un percorso di circa 5 minuti prima di arrivare al famoso Siq, il sentiero incastonato tra alte pareti di roccia multicolore che conduce all’interno della città. Il Siq ha una lunghezza di circa 1,2 chilometri e può essere percorso sia a piedi che a cavallo o a dorso di cammello (naturalmente a pagamento, a meno che non abbiate un tour che comprende questa opzione).
Questo sentiero è unico nel suo genere per i colori della roccia e per l’atmosfera che si respira, sembra di essere catapultati in un altro mondo, ma non è niente in confronto a quello che troverete una volta terminato il percorso; all’improvviso vi apparirà in tutta la sua magnificenza il Tesoro con la sua stupenda facciata.
Potrete averlo visto mille volte in foto, in televisione o sul grande schermo, ma posso assicurarvi che dal vivo è da togliere il fiato e resterete attoniti ad ammirarlo.
Tutti i monumenti di Petra sono scavati nella roccia e viene da chiedersi come abbiano fatto con i mezzi dell’epoca a compiere un simile capolavoro.
Petra assieme alle Piramidi e altri siti le cui origini si perdono nella notte dei tempi, conserva quell’alone di mistero, come se alla sua nascita avessero contribuito forze sovrannaturali.
Si può entrare all’interno, ma non troverete nulla di particolare, la bellezza, come per gli altri monumenti della città, è concentrata nelle facciate esterne.
Superato il Tesoro si apre una immensa vallata ricca di monumenti, dei quali la maggior parte, circa 500, sono tombe; gli altri erano adibiti a magazzini e abitazioni.
Camminando si arriva fino al Teatro Romano. Questo anfiteatro costruito dai Nabatei venne in seguito ampliato dai romani e poteva ospitare fino a 8000 spettatori.
Se non vi spaventano le salite e i percorsi accidentati, allora potrete risalire i quasi 800 gradini e spingervi fino al Monastero (Ad-Dair), un altro monumentale palazzo ancora più grande del Tesoro.
In alternativa ci si può far trasportare a dorso d’asino, ma personalmente ho preferito farla a piedi, mi fanno troppa pena gli asinelli sfruttati in quel modo.
Risalendo ancora si arriva al Palazzo del Sacrificio, che in pratica è un’enorme roccia sulla quale venivano compiuti i riti sacrificali; il monumento in sé non ha il fascino dei precedenti, ma la vista che si gode sul canyon è impagabile.
CURIOSITA’
- Il nome del palazzo allo sbocco del Siq, Il Tesoro del Faraone, pare derivi da una leggenda; un Faraone egizio, durante una feroce guerra, decise di nascondere il proprio tesoro all’interno della tomba.
- Il sito ha subito nel corso dei secoli notevoli danneggiamenti, dovuti oltre al passare del tempo, all’erosione causata dal sale marino, che viene trasportato dal vento. Inoltre i beduini hanno usato parti dei monumenti per esercitarsi con i fucili al tiro al bersaglio.
- Il sito di Petra è riconosciuto come patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, e il Tesoro è stato inserito al secondo posto tra le sette meraviglie del mondo moderno, subito dopo la Grande Muraglia Cinese.
- Un’altra leggenda racconta che durante la prima guerra mondiale a Petra si svolse una battaglia tra un gruppo di donne beduine che fiancheggiavano la rivolta araba e l’esercito turco-ottomano e pare che vi prese parte anche il mitico Lawrence d’Arabia.
- Osservate attentamente e memorizzate i colori della roccia, specie quelli della parete del Siq, a distanza di poche ore variano parecchio a seconda della luce solare.
- Il sito è stato utilizzato come set per moltissimi film, tra questi il più famoso è “Indiana Jones e l’ultima crociata”, Credo che tutti abbiano assistito almeno una volta alla scena della cavalcata di Indiana Jones nel Siq.
COME ARRIVARE A PETRA
Dal porto di Aqaba la distanza per arrivare a Petra è di circa 2 ore. Non esistono mezzi di trasporto pubblici e quindi le alternative per raggiungerla sono limitate.
- Tour organizzato dalla nave, dedicato a chi vuole stare tranquillo ed evitare ogni stress legato a ritardi. Lato negativo di questa soluzione è la possibilità che siate in un gruppo numeroso con conseguenti tempi più lunghi e probabilità di vedere meno cose e di non essere autonomi. Lato positivo, la sicurezza di un tour coperto da assicurazione e di una guida parlante italiano, nel caso sia prevista.
- Taxi o noleggio auto con autista. All’uscita del porto di Aqaba è possibile noleggiare un taxi per il trasporto a Petra. Come per tutti i paesi arabi vi consiglio di contrattare il prezzo. In media il viaggio fino a Petra costa intorno ai 100-120 euro andata e ritorno e normalmente gli autisti dei taxi accettano l’euro e i dollari. Sappiate però che la moneta locale è il dinaro giordano e 1 euro vale circa 0,77 dinari. Con il conducente dovrete accordarvi anche per l’orario relativo al viaggio di ritorno.
Per entrare a Petra dovrete acquistare il biglietto, il cui costo, se la vostra crociera non fa overnight in Giordania, è di 90 dinari a persona e scende a 50 nel caso in cui la nave si fermi in porto almeno una notte; non sono accettate carte di credito. Se non avete dinari non preoccupatevi, esiste in prossimità della biglietteria un ufficio di cambio.
Vi ricordo, in caso decideste di cambiare in moneta locale, che i dinari che non utilizzate vanno riconvertiti in loco in quanto non potrete farlo al ritorno in Italia; quindi il mio consiglio è di cambiare il minimo indispensabile.
Con questa soluzione girerete il sito per conto vostro a meno che non scegliate di ingaggiare una guida locale una volta arrivati, ma sarà difficile trovarne una parlante italiano. In alternativa al taxi, se volete essere maggiormente sicuri, potete noleggiare una macchina con autista via internet su siti specializzati
- Tour con operatori locali Esistono molti tour operator che organizzano visite a Petra dal porto di Aqaba, sia con guida parlante italiano che non. Il vantaggio di scegliere un tour privato rispetto a quello della nave è sicuramente il fatto che sarete un gruppo più piccolo, come svantaggio i possibili disagi in caso di ritardo o inconvenienti; è quindi essenziale scegliere una compagnia affidabile come ad esempio Menphis Tour
CONSIGLI PRATICI
E’ consigliabile un abbigliamento leggero e comodo che vi copra il più possibile, dato che il sole è cocente. Scarpe chiuse con suola adatta a lunghe camminate, ideali quelle da trekking. Portate una maglia , vi sarà utile anche per l’aria condizionata del pullman.
Se andate nel periodo invernale portate anche un giubbotto, Petra è a 1000 metri di altezza e in alcuni periodi la temperatura può scendere parecchio, specie verso sera. Occhiali da sole, un cappello e crema solare protettiva sono d’obbligo.
Nel sito troverete venditori di acqua e altro, tenete presente che i prezzi sono abbastanza elevati e che in ogni caso per effettuare un’escursione simile è consigliato bere molto per evitare di disidratarsi.
Siete pronti a partire alla volta di questa città incantata? Che entriate a piedi, a cavallo o con qualunque altro mezzo, sarete avvolti dall’atmosfera surreale che emana questo luogo.
Per me è stato un viaggio unico. Nella mia mente a distanza di anni sono ancora impresse le immagini e i colori e nel mio cuore è rimasta la magia di un luogo che testimonia quanto l’uomo sia in grado di fare in periodi di pace e quanto a volte possa distruggere con le proprie mani in periodi più oscuri.
Un consiglio: quando entrerete nella città rosa non analizzate troppo quello che vedete, ma lasciatevi trasportare dalla fantasia e intraprendete un viaggio nel tempo fino a volare con la mente all’epoca dei Nabatei.
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02/05/2017 ore 18:00 – “Post protetto da Licenza Creative Commons International CC BY-ND 4.0″