Quando si scrive della propria terra, non è sempre facile mettere le parole giuste nero su bianco. Spesso conoscere perfettamente una città in cui si vive o che si frequenta con assiduità, può farti tentennare e farti pensare da dove cominciare.
E quando ti ritrovi a scrivere di Cagliari o Casteddu (in dialetto sardo), conosciuta come la città del sole, la città dove non abito ma che conosco alla perfezione, è sempre un piccolo dilemma: troppe cose e tutte belle da mettere nero su bianco, difficile scegliere!
Il capoluogo della Sardegna infatti, conserva ancora immutato il fascino degli antichi palazzi, delle chiese, dei monumenti, delle strette vie e dei rioni spagnoli, che trasudano pezzi di storia: qui prendono vita le grandi manifestazioni che si ripetono da secoli, come la Sagra di Sant’Efisio, patrono della città (si festeggia il 1°Maggio) e che porta ogni anno in città migliaia di visitatori attratti dai colori, dai canti, dagli abiti tradizionali, diversi paese per paese, unici e di antica memoria.
Se la vostra crociera prevede una tappa nel capoluogo sardo, queste sono le mie dritte per muoversi e per vedere (almeno in parte) le bellezze della città. Cagliari si può tranquillamente visitare a piedi se desiderate visitarne il centro, mentre consiglio il bus per spostarvi verso le spiagge oppure verso la zona di Molentargius (riserva naturale faunistica).
La meraviglia di questo scalo è che le navi da crociera attraccano al molo Rinascita e più raramente, se c’è traffico in porto, al molo Ichnusa: al vostro sbarco vi attenderanno dei bus navetta gratuiti che vi trasferiranno di fronte alla stazione marittima, in un punto importantissimo e molto centrale, a 2 passi dalla centralissima Via Roma, vero e proprio cuore pulsante della città.
Caratterizzata da portici dove si possono trovare numerosi bar e i tipici negozi di artigianato sardo e souvenir, via Roma è anche la sede del bellissimo palazzo municipale in stile gotico catalano, realizzato in pietra calcarea, dove svetta orgogliosa la nostra bandiera, i 4 mori.
Nei pressi di questa via, si trova il Largo Carlo Felice: la statua che svetta è appunto quella di Carlo Felice di Savoia, re di Sardegna. Fu colui che decise di iniziare i lavori di realizzazione della strada che da Cagliari portava a Porto Torres, la principale arteria della regione Sardegna che si chiama SS131 ma che per tutti è conosciuta appunti come la Carlo Felice.
La statua in bronzo è anche famosissima perché fu sede dei festeggiamenti dello scudetto del Cagliari Calcio nel 1970. La statua venne vestita con i colori della squadra e sul suo braccio teso (che originariamente doveva indicare la direzione verso Porto Torres ma che in realtà indica la parte opposta ) venne posta la bandiera dei 4 mori. Stessa scena si è ripetuta quando il Cagliari è tornato in serie A.
Proprio dietro la statua si sviluppa la piazza più importante di Cagliari, Piazza Yenne: in questa zona potrete prendere un ascensore – o le scale – che vi porteranno fino a quella che era la vecchia città di Cagliari. A partire da questo momento avrete solo l’imbarazzo della scelta delle cose da vedere: per me una delle tappe fondamentali è quella al Bastione di Saint Remy che è una delle fortificazioni più importanti della città, oserei dire una tappa quasi obbligatoria.
Collocato nel quartiere Castello, presenta una bellissima passeggiata da cui si può ammirare una vista a 360 gradi della città: è uno dei punti preferiti di chi ama la fotografia, porterete a casa dei bellissimi scatti del panorama del Golfo.
A pochi passi dal Bastione si trova la Torre dell’Elefante: per raggiungere la sua cima dovrete salite tanti gradini in legno ma da lassù lo spettacolo è garantito. Monumento di origine pisana – per questo ha il simbolo dell’elefante, simbolo appunto di Pisa – il suo fine era proteggere la città dagli attacchi nemici, oltre ad essere la porta per entrare a Castello.
Sempre nella zona Castello potrete ammirare la Torre di San Pancrazio, la Porta dei Leoni, la Cattedrale di Santa Maria, le strette viuzze e gli antichi palazzi signorili.
Se invece vi interessano i musei, nella zona a nord del colle su cui sorge il quartiere, si trova la Cittadella dei Musei. Qui potrete visitare:
- il Museo Archeologico, dove sono custoditi i Giganti di Mont’e Prama, rinvenuti negli scavi archeologici di Cabras;
- la Pinacoteca Nazionale, che al suo interno ospita dipinti di vari artisti sardi dal Cinquecento al Novecento;
- il Museo delle cere anatomiche Clemente Susini, che ospita una fra le più interessanti collezioni di cere anatomiche esistenti al mondo. Consiglio la visita solo ai non deboli di stomaco.
Se volete consumare un pranzo nei paraggi, fate due passi nel Quartiere Marina, subito dietro via Roma: qui potrete trovare numerosi ristoranti che normalmente hanno i menù turistici fissi che variano da un minimo di 14 euro a un massimo di 20 euro. È il modo migliore per degustare i prodotti tipici locali.
Cosa mangiare a Cagliari?
I miei consigli sono di non perdervi i tipici piatti come:
- i Malloreddus alla campidanese, gnocchetti sardi al sugo di salsiccia fresca e aromi;
- il Porceddu, il tipico Maialetto arrosto;
- le Seadas, dolce tipico sardo da cospargere con il miele o lo zucchero;
- un bicchierino di mirto ghiacciato, immancabile a fine pasto ma non esagerate, altrimenti non riuscite a rientrare!
Dopo pranzo potrete fare una passeggiata all’insegna dello shopping: questo antico quartiere, un tempo abitato da pescatori e commercianti, è il biglietto da visita della città ed il luogo ideale per passeggiare tra i profumi della tipica aria cagliaritana.
Non dimenticate di fare una sosta anche alla Basilica di Nostra Signora di Bonaria che dista dal quartiere Marina circa 1,3 km. La Basilica sorge in una bellissima posizione, con un’ampia vista sul mare e sul Golfo di Cagliari.
Se il quartiere medievale non vi affascina e se la vostra crociera prevede una tappa nel periodo estivo, consiglio una giornata al mare. Tappa imperdibile è la spiaggia del Poetto, la principale spiaggia di Cagliari: si estende per circa 8 km dal promontorio della Sella del Diavolo sino al litorale di Quartu Sant’Elena.
E’ un piccolo paradiso dove potrete trascorrere una giornata di relax. La spiaggia offre diversi servizi, quindi non dovrete spostarvi per il pranzo, avrete tutto a portata di mano.
Le spiaggie
Come vi ho già accennato prima, al vostro sbarco troverete dei bus che vi porteranno di fronte a Via Roma.
Qui le alternative sono due:
- potete trovare dei bus-shuttle privati che vi porteranno in spiaggia, al costo di 5 euro a persona;
- nella piazza Matteotti, proprio fronte porto, potrete acquistare i titoli di viaggio e avere le mappe della rete di trasporto pubblico presso il CTM point (linee pubbliche – tel. 800/078870). I pullman per il Poetto si prendono dalla stessa piazza e in circa 15 minuti si arriva alla spiaggia. Il costo per un ora e mezzo è di 1.30 €, mentre tutta la giornata costa poco più di 3 € e si possono utilizzare tutte le linee.
Se preferite spiagge più piccole ed appartate, dove immergervi completamente nella unicità della natura sarda, potete fare una visita a Calamosca e Cala Fighera. Mediamente distano 6,5 km e sono raggiungibili in 15 minuti di auto.
Calamosca è la classica spiaggia costituita principalmente da sabbia bianca e finissima, con pochi ciottoli. Qui il mare è sovrano, troverete infatti dinnanzi a voi un mare cristallino dove è quasi irrinunciabile fare un bagno.
Cala Fighera è una piccola insenatura costituita principalmente da ciottoli. Si contraddistingue perché in questa zona è collocata un’alta scogliera rocciosa di pietra arenaria. Zona ideale per chi ama tuffarsi, infatti i più temerari sono soliti sperimentare spettacolari tuffi. Se decidete anche voi di provare un pò di adrenalina folle, mi raccomando prestate la massima attenzione.
Non siete ancora soddisfatti? In direzione Villasimius- Costa Rei, in località Quartu Sant’Elena, si trovano altre 3 spiagge molto vicine fra loro, che anche loro sono di una bellezza da togliere il fiato. Il tempo di percorrenza per raggiungere queste spiagge è di 45 minuti (circa 26 km).
La prima che troverete è Cala Regina, contraddistinta principalmente dalla macchia mediterranea, è una insenatura circondata da scogli. E’ caratterizzata dal suo mare cristallino ed è formata da sassi levigati. Se volete ritrovarvi in mezzo ad un ambiente selvaggio, questo è il luogo che fa per voi.
La spiaggia successiva è la spiaggia De Is Canaleddus che prende il suo nome dai numerosi canali che raccolgono l’acqua piovana. Anche qui troverete principalmente una spiaggia formata da sassi, che conferiscono al mare la classica colorazione color turchese. A pochi passi troverete una pineta di eucalipti e ginepri, che può tornare utile per trovare un riparo durante le ore più calde.
L’ultima, è la spiaggia di Mari Pintau, nei pressi di Geremeas: qui il mare la fa da padrona, infatti letteralmente tradotto Mari Pintau significa mare dipinto. Il mare è limpidissimo e cristallino, dai mille colori che prendono diverse sfumature dovute principalmente dai giochi di rifrazione dei raggi del sole con l’acqua e il suo fondale.
Consiglio di mettere nello zaino un bel paio di infradito con la suola rigida, queste spiagge sono principalmente composte da ciottoli e a volte viene un po’ difficoltoso camminarci su.
Se non siete nemmeno interessati a una giornata in spiaggia, vi consiglio una giornata nella riserva faunistica di Molentargius. E’ una vera e propria oasi in mezzo alla città la cui attrazione principale, e simbolo del parco, è il fenicottero rosa, insieme ad altre specie di uccelli selvatici e acquatici. L’ingresso è gratuito e vi consiglio (se riuscite) di esplorarlo in bicicletta. A pochi passi troverete un noleggio.
Consiglio a chi è pratico di scaricare l’app gratuita “Hi Cagliari” sviluppata anche e soprattutto per i crocieristi, è un valido aiuto per conoscere la città e per spostarsi al suo interno.
Consigli pratici per una giornata a Cagliari
Cagliari è una città abbastanza tranquilla, non sono registrati tanti casi di furto, tuttavia la zona del porto è un fiorire di ambulanti abusivi che potrebbero insistere, dato che i crocieristi sono i clienti più gettonati.
Un altro consiglio è quello di non esordire con il commento “Ajo”, molto utilizzato da quel bontempone di Cristian Cocco durante i suoi servizi di Striscia la Notizia: è una parola che letteralmente tradotta significa ANDIAMO. Potrebbe capitare che qualcuno non colga subito la vostra ironia e invece di salutarvi, vi risponda: DOVE?!
Evitate anche l’uso spropositato della parola “Eja”, che significa semplicemente si.
Altra cosa fondamentale, ci chiamiamo SARDI non “Sardignoli”: il sardignolo è una razza di asino sardo, quindi definirci così non è tanto carino.
Capita spesso che, soprattutto i turisti stranieri, appena arrivano nella nostra terra chiedano: ‘Dove sono i banditi?‘. I banditi non ci sono, se ne è rimasto qualcuno, state tranquilli, non lo troverete mai in Via Roma a fare shopping.
Infine, il sardo è per natura molto solare, disponibile e molto accogliente. Credo che un’accoglienza come quella che vi possa offrire il sardo, sia difficile da trovare in altri luoghi. Abbiamo anche dei difetti eh! Siamo molto testoni e io ne sono il classico esempio lampante ;P
Ora spetta a voi la scelta. Sono quasi sicura che qualsiasi luogo decidiate di visitare, vi farà brillare gli occhi e vi lascerà un piacevole ricordo di questa terra magica abitata da fate e da giganti…ma di questo vi parlerò in un prossimo post!
‘Beni benius a Casteddu e a si biri cun saludi’.
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21/04/2017 ore 14.00 – “Post protetto da Licenza Creative Commons International CC BY-ND 4.0″