Casablanca e Rabat in 10 ore
Non so voi, ma a me il Marocco ha sempre incuriosito molto: il fatto di essere nello stesso tempo cosmopolita e centro religioso, attento alle mode nel rispetto delle tradizioni, è un qualcosa che mi ha sempre affascinato.
Sicuramente dopo la visita delle città di Casablanca e Rabat che mi è stata possibile fare grazie ad uno scalo della MSC Splendida questo inverno, devo dire che quello che mi ha stupito maggiormente è stata la varietà di paesaggi che in poche ore mi sono trovata davanti agli occhi: sì, perché sono passata dalla confusionaria cittadina di Casablanca (quanto traffico!!) al un paesaggio semi desertico per raggiungere Rabat, dalla Kasba degli Oudaia simile nei colori ai villaggi greci, ai bellissimi e particolari tramonti sull’oceano che con i suoi colori hanno concluso una meravigliosa giornata.
Grazie ad una guida locale, la nostra “gitarella” è iniziata di buon mattino dove dall’immenso porto di Casablanca siamo partiti alla volta della capitale.
Dando uno sguardo panoramico alla città questa si presenta come una grande metropoli con ampie strade circondate da moderne costruzioni in stile europeo.
Durante il tragitto (circa un’oretta di viaggio) non ho fatto altro che ascoltare i racconti su questa terra, le sue tradizioni, la sua religione, il suo cibo e guardare fuori dal finestrino: pian piano ci lasciavamo alle spalle la caotica Casablanca per raggiungere Rabat, la capitale del regno del Marocco.
A Rabat la nostra visita non poteva non prevedere una sosta innanzitutto al Palazzo Reale, detto anche “Dar el Makhzen”; quello che ho avvertito entrando dalla grande porta d’accesso all’area è stato un forte rigore militare dove regna l’ordine e la pulizia.
Ci è stato spiegato che non è possibile entrare e visitare gli interni del palazzo (infatti la nostra visita è stata esclusivamente esterna) ed anche per le foto ci è stato detto di non varcare una certa linea e di essere quanto più discreti nell’immortalare quel luogo.
Abbiamo poi raggiunto uno dei monumenti più importanti di Rabat: la Torre di Hassan che secondo l’originario progetto – molto ambizioso – doveva essere adiacente alla moschea più grande al mondo. Purtroppo i lavori di costruzione vennero poi sospesi con il sopraggiungere della morte del re e tutto ciò che resta oggi sono le mura e circa 200 colonne incompiute; nonostante ciò è indubbiamente un luogo affascinante dove regna il silenzio e la vista sull’oceano lo rende ancora più particolare.
Nella stessa piazza dove si erge la Torre di Hassan si trova anche l’elegante Mausoleo in onore a Mohammed V in tipico stile arabo-andaluso: oggi ospita la tomba del re e dei suoi due figli. Alle quattro porte d’ingresso, quasi a vegliare, quattro militari in alta uniforme, ma è il suo interno che vi ammalierà con i suoi decori in oro e avorio.
Infine l’immancabile visita alla Kasba degli Oudaya: si tratta di una sorta di quartiere circondato da alte mura nel quale ciò che colpisce al suo interno non sono solo i suoi giardini molto curati e molto eleganti con piante da frutto e cascate di bouganville e che ricordano un po’ quelli dell’Alcazaba a Malaga, ma soprattutto, camminando fra le varie stradine, saranno le facciate bianche e blu delle case che vi stupiranno: qui ho avuto quasi l’impressione di non essere più in Marocco bensì in Grecia.
All’ora di pranzo, passeggiando in questo dedalo di strette e ripide stradine, i profumi della cucina marocchina ci hanno pervaso fino al raggiungimento di una meravigliosa terrazza dove è stato possibile sedersi e sorseggiare un buon thè verde accompagnato da qualche pasticcino tipico e ammirando la vicina Salè.
Finita la nostra visita nella capitale, dopo aver appagato i nostri occhi è stato necessario appagare il nostro stomaco pranzando in un ristorante tipico. Premettendo che la cucina marocchina è una delle più apprezzate al mondo ed oramai è giunta anche in Italia, diciamo che qui i sapori sono quelli autentici.
Il suo piatto più famoso è la tajine (una sorta di stufato a base di carne ricoperto di verdure cucinato all’interno dell’omonima particolare pentola di terracotta dal coperchio a forma di cono) o il famosissimo cous cous (si poteva scegliere con pollo o vegetariano), mentre per la prima volta ho assaggiato l’harira, una sorta di zuppa preparata prevalentemente con del pomodoro e spezie.
Rientrando nel pomeriggio a Casablanca, parte centrale della nostra visita è stata dedicata alla splendida Moschea di Hassan II la più grande del mondo musulmano dopo quella di la Mecca.
Qui è difficile descrivervi in poche parole le emozioni che ho provato: una struttura maestosa –che deve vedersi dal mare, dalla terra e dal cielo – un gioiello architettonico nei colori del bianco e del verde che per la sua imponenza (il minareto è alto 210 metri) e per la sua posizione (si affaccia sull’Atlantico) merita tantissime foto.
Abbiamo avuto anche la fortuna di poter entrare al suo interno, dato che questa moschea è visitabile anche ai non mussulmani nelle ore non dedicate alla preghiera: qui ciò che affascina è l’immenso tappeto e il grande soffitto con i suoi lampadari.
La visita di questo posto è uno spettacolo da godere durante il giorno ma permettetemi di dire che lo è ancor di più al tramonto dove risplende di una gamma di colori che toglie il fiato.
Non si è in terra marocchina se non si visita un mercato tipico e noi ci siamo recati in quello più grande di Casablanca: qui vendono di tutto dagli abiti alle stoviglie ma il prodotto che va per la maggiore e che diciamoci la verità tutti noi acquistiamo una volta qui è l’Argan!
Qui lo vendono in tutte le sue forme: olio per il corpo, olio da tavola, nei cosmetici (particolare ho trovato una sorta di burro cacao, utilizzato dalle donne berbere, dal colore verde che colora le labbra come un rossetto rosso e nello stesso tempo le protegge).
Comunque è proprio vero quando dicono che Casablanca è la capitale commerciale: qui i mercanti ti venderebbero di tutto!
Rientrati in nave seduta sul mio balconcino mentre riguardavo le centinaia di foto scattate in quelle 10 ore marocchine, ho ripensato alla intensa giornata appena trascorsa e osservando il faro verde che dalla moschea punta su la Mecca ne ho colto il suo fascino, la magia di cui è avvolta tra colori, musiche arabe e panorami da sogno.
Alla prossima!
Follow @CrazyCruises
Hai trovato interessante questo articolo? Lascia il tuo mi piace o un tuo commento o una tua condivisione per aiutarmi a crescere: a te non costa nulla, a me aiuta tantissimo 🙂
23/03/2017 ore 19.00 – “Post protetto da Licenza Creative Commons International CC BY-ND 4.0″