Viaggi da sogno: crociera in Nuova Caledonia

Ci sono viaggi che aspetti da tutta una vita, viaggi che ti porteranno là dove hai sempre sognato di andare e dove i tuoi occhi sicuramente brilleranno di luce nuova.

E’ con queste premesse che dopo tanti tentennamenti ho deciso di concedermi il sogno della nostra vita: una crociera in Nuova Caledonia, lungo isole che ho sempre ammirato nelle foto patinate delle riviste di viaggi e che mi sembrano ancora cos’ irreali!

Il viaggio verso la mia meta da sogno inizia con un lungo trasferimento aereo che mi porto sino all’Australia: ben 27 ore, tra aereo e soste varie. Certamente non per tutti e di sicuro non è una passeggiata, ma

i sogni se non sono difficili, non hanno nessun gusto

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Ma in tutto questo marasma di emozioni, stanchezza e attese varie, è bastato appoggiare il piedi sul suolo Australiano, come un novello astronauta, che il caldo estivo ha cancellato in un attimo tutto.

Mi organizzo ed arriviamo al piccolo, quasi improvvisato, Cruise Terminal di Brisbane, dove finalmente vedo Lei, la mia bellissima Legend of the Seas, la piccola ma imponente, la Regina matura che maschera i segni del tempo con abili restauri.

Quando salgo a bordo capisco il motivo del suo nome: stile,eleganza, innovazioni tecnologiche, tutti elementi che ai tempi del suo varo hanno fatto scuola per le successive navi da crociera.

La nave ti fa tornare indietro nel tempo, allo stile delle crociere vere del passato, tanto che ci sono segni ovunque della storia di questo mondo magico.

Ma siccome, come sapete, il mio lavoro è nel campo turistico, il mio occhio esperto non può fare a meno di valutare i servizi di bordo:

  • tempi di imbarco nella media (circa 30/40 minuti) ⇑
  • pulizia dei luoghi comuni della nave, come su ogni nave Royal Caribbean che abbia preso, sempre al top, malgrado la nave sia vissuta ⇑
  • cabina interna ampia, con tanto spazio per i vestiti e pulizia perfetta ⇑
  • piscina esterna di buone dimensioni e tanto spazio per prendere il sole (consiglio crema 50 per evitare ustioni!) ⇑
  • area termale free con adiacente una piscina coperta e grande area quiet zone ⇑
  • sala fitness troppo piccola e un po’ datata, unico neo ⇓
  • area buffet grande e ben distribuita ⇑
  • qualità del cibo un po’ stile mensa ma ricco di varietà e scelta ⇑
  • ristorante principale dove la qualità del cibo è migliore e la varietà ottima ⇑
  • servizio dei camerieri fantastico e, cosa non sempre vista a bordo, un pianista che suona in sala e allieta l’atmosfera ⇑
  • spettacoli teatrali in stile Royal, davvero ottimi, non mi aspettavo di meno di ciò che ci hanno offerto. Artisti di qualità e animazione non troppo invadente, come piace a me ⇑
  • serate di gala allietate da una big band e musica jazz che ripropone le atmosfere e le note di Glenn Miller, Duke Ellington (vi avevo anticipato che pare davvero di rivivere i fasti del passato). Non mancano spumante gratis e brindisi con il comandante e ufficiali ⇑.

Devo essere sincero? E’ come sentire profumi d’altri tempi! E’ un vero peccato che questa meraviglia da qui a qualche giorno venga ceduta: si sapeva, era solo questione di tempo, ma fa certamente un effetto stranissimo e dopo capirete il perché. Ci sono tanti amanti di crociere in questo stile nel folto club di Royal e perdere una nave così piena di ricordi e fascino non la trovo una buona idea ma tant’è!

Da Brisbane a Lifou ci sono due giorni di navigazione purtroppo non molto tranquilla, colpa del forte vento, affrontato con ammirevole tenuta di mare dalla Legend OTS.

Ma finalmente arriviamo a Lifou, una piccola isola della Nuova Caledonia, detta anche isola delle farfalle: arriviamo a terra nel piccolo molo grazie ai tender e, come d’incanto, resto abbagliato dal mare turchese e dalle piccole farfalle colorate che ci circondano! E’ come entrare in un quadro stupendo, non ci sono parole per descriverne la meraviglia!

Vicino alla meravigliosa spiaggia trovo capanne di paglia con attività commerciali improvvisate, di ogni genere: un cartello ci spiega la storia di questa isola.

Abitata dalle tribù Kanak in prevalenza, fu scoperta nel 1774 da James Kook per poi venire conquistata da Napoleone (ancora oggi l’isola è sotto il dominio francese): in passato la popolazione viveva di commercio del legno di sandalo, ma dopo il 1977 il capo tribù Paul Clement Sihaze decise di rilanciare l’isola grazie ad un progetto turistico, grazie alle piccole strutture ricettive e ai contratti con le compagnie di crociera, dando così la possibilità ai locali di creare nuovi e più remunerativi commerci.

Cose da vedere sull’isola di Lifou

Sicuramente da non perdere sono le spiagge: d’altronde la prima è a due passi dal molo di attracco, mentre le migliori sono Chateaubriand Bay e Luengoni Bay, anche se per raggiungerle bisogna pagare 30 dollari Australiani a persona oppure arrivarci in bicicletta (in affitto) ma personalmente lo sconsiglio.

 

Vicino al molo c’è anche un parco naturale marino dove si può (a pagamento) fare dello snorkeling: io l’ho fatto gratuitamente nella spiaggia e ho avuto la possibilità di osservare grandi tartarughe.

Tra le varie proposte anche la visita di una grotta naturale: in loco, per facilitare i turisti, si trovano senza problemi tour completi, anche se sono un tantino costosi ma d’altronde non c’è alternativa. C’è da dire che questa crociera è comunque per il 90% rivolta agli australiani, che hanno certamente un tenore di vita superiore a ciò a cui siamo abituati.

Che posso dire di più? Questa isola è ancora un piccolo paradiso, abitato da locali a dir poco pittoreschi e genuini, in quanto beneficiano del fatto che qui il turismo di massa non è ancora arrivato. Si fa un tuffo nel passato in mezzo a farfalle, palme e tanto mare turchese come in un dipinto fantastico. Da favola!

Si deve tornare a bordo e devo per forza mettere nero su bianco ciò che ho appena vissuto, prima che il ricordo venga sovrapposto da altre emozioni: è così che mando la prima trance in Italia a Daniela, insieme alle foto più belle, in modo che nel frattempo anche voi possiate godere di ciò che ho appena vissuto!

Isola di Noumea

Già all’arrivo ti colpisce la differenza con l’altra isola: qui è tutto un turbinio di modernità, di palazzi, ville, auto, strade che mi ricordano tanto la Costa Azzurra! C’è persino un edificio costruito da Renzo Piano, un tocco di italianità dall’altra parte del mondo!

Quando siamo arrivati in porto, che è quello commerciale in quanto non esiste un Cruise Terminal, ho trovato comunque un’organizzazione al servizio dei passeggeri assolutamente perfetta, con navetta gratuita dal porto al centro città, dove gli operatori turistici ti assistono per tutte le escursioni.

Se non volete perdervi nulla, allora l’ideale è l’utilizzo del servizio bus che, con un pass giornaliero di 10 dollari circa, permette di visitare musei, acquario, andare a far shopping, oppure scendere presso le spiagge più belle  e cioè Baie des Citrons e Baie de Anse Vata.

In alternativa con la stessa cifra si può passare una giornata sull’atollo Ile aux Canards.

Altri pacchetti escursioni si possono acquistare presso gli uffici dove si ferma la navetta: la popolazione locale è estremamente gentile e ci sono anche molti europei che, bontà loro, vivono sull’isola. L’unico neo è che qui costa tutto davvero tanto!

Io tra tutte le escursioni ho scelto di trascorrere la giornata nella bellissima spiaggia dei limoni, una baia protetta dalla corrente marina che sembra una piscina naturale: qui ho fatto snorkeling sul lato destro ed ho potuto ammirare stupendi coralli bianchi, verdi, turchese e blu cobalto e coloratissimi pesci di ogni genere. Un vero Paradiso marino!

L’isola dei pini

Questa isola è un’altra perla della Nuova Caledonia, un paradiso terrestre da vivere almeno una volta nella vita!

Avevo il programma di vedere la baia d’oro, decretata e una delle spiagge più belle del mondo ma appena sceso dal tender vengo abbagliato dalla sabbia finissima della spiaggia di Kuto. Qualche metro più in là c’è un’altra spiaggia ancora più bella e…mi sono dimenticato di tutto il resto!

Il nome della seconda spiaggia è la Baie de Kanumera, stupenda perché circondata da una foresta di pini e altre piante per me sconosciute,: qui l’acqua è calda e trasparente, la sabbia rosata, e la brezza marina è perfetta per non sentire il caldo!

Come non fermarsi? E’ stato più forte di me, troppo bello il paesaggio (la spiaggia d’oro sarà una mia prossima meta in futuro e così ho una scusa per tornare!).

Tutto è stato perfetto: l’accoglienza è a suon di musica e ghirlande di fiori profumati, trovi servizi igienici, piccoli stand commerciali che ospitano banchi di souvenir, bar e chioschi, tutto molto naif. Il personale locale è molto gentile, non ci sono strani animali o insetti (al massimo qualche simpatico cane), in mare puoi camminare sul fondale a piedi nudi ed è bellissima la sensazione che ti da la sabbia che pare borotalco. Il mare è ottimo per lo snorkeling, per osservare da vicino coralli e pesci colorati che giocano con te (senza fare man bassa, mi raccomando!). Assolutamente fantastica!

La stranezza? Ovunque vai non puoi non trovare italiani e in quest’isola il detto si è tradotto in realtà: ho incontrato infatti due neo sposini che alloggiano in un resort sull’isola, super soddisfatti. Anche loro hanno trovato tutto molto caro ma diciamolo: un’isola così stupenda ti fa dimenticare di tutto.

Mistery Island

La quarta e ultima isola è Mistery Island: qui arriviamo perché la sosta a Mare’ è stata soppressa per motivi che non ci sono stati chiariti.

Si tratta di un atollo corallino di piccole dimensioni, tanto che in soli 20 minuti hai fatto il giro completo a piedi: durante la seconda guerra mondiale è stato creato un aeroporto per aerei a elica che tuttora è in funzione, mentre il resto dell’isola è strutturato come le isole caraibiche, con percorsi pedonali e varie strutture.

Capanni di legno vengono usati per ospitare chioschi, servizi igienici, negozi di souvenir, il tutto decorato da palme, piante tropicali e tanti fiori, tanto da sembrare più che altro un set hollywoodiano.

Le varie spiagge sono molto belle, il mare è caldo e trasparente, nel vicino reef si può fare snorkeling, inoltre a pagamento sono organizzate escursioni in barca e altri servizi tipici per turisti.

Quello che mi ha colpito è il profumo di funghi che si sente all’interno dell’ isola, infatti ne ho visti ovunque, probabilmente sono cresciuti in questo periodo, visti i frequenti acquazzoni. Nell’isola è stata ospite nel 1974 la regina Elisabetta II, che qui ha trascorso una vacanza.

A causa della cancellazione dell’isola di Marè, si ritorna sull’isola di Lifou, seguita poi da due giorni di navigazione per rientrare a Brisbane: non posso che piangere al solo pensiero, tutto è stato a dir poco perfetto!

Una mia emozione davvero bella che voglio trasmettervi è legata al rientro, durante gli ultimi giorni di navigazione: in cabina, per caso, mi è capitato di accendere la TV e sono rimasto affascinato e commosso dalla insolita trasmissione realizzata sulla nave per salutarci.

Parte dello staff e del crew che ha trascorso a bordo tanti anni di servizio, ne ha preso parte, raccontando la propria storia lavorativa legata a doppio filo con la Legend of the Seas: a pochi giorni dal trasferimento alla nuova proprietà Thompson /Tui, hanno salutato commossi, tutti i passeggeri che hanno viaggiato sulla nave. È stato emozionante vedere persone così legate ad una nave, quasi fosse la propria casa: la vita di mare npon è delle più semplici, ci vuole tanta passione e senso di sacrificio ma i legami profondi che qui si instaurano mi hanno fatto capire che tutti qui si sentono parte di una grande famiglia che li aiuta a superare tutte le difficoltà legate al loro lavoro. Semplicemente emozionante!

Spero che il racconto del mio viaggio vi sia piaciuto: la Nuova Caledonia è davvero uno dei Paradisi terrestri! Al prossimo viaggio!

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06/07/2017 ore 14.30 – “Post protetto da Licenza Creative Commons International CC BY-ND 4.0″

Maurizio
Maurizio

Contagiato dalla "crocierite", sono un vero appassionato di questo mondo. Nato e cresciuto nel mondo del turismo, comunico in cinque lingue e ho esperienza in tutti i settori alberghieri. Il mio spirito? E' sempre giovane 😉

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