Pensavo di averne viste di ogni in questo settore ma mi son ricreduta appena sono incappata in una notizia a dir poco curiosa, ripresa dal NY Post: davanti agli occhi si è materializzata nientemeno che l’Arca di Noè, una replica a grandezza naturale pronta a ‘veleggiare’, si fa per dire, dai Paesi Bassi sino al Brasile quest’estate!
La notizia mi ha incuriosita soprattutto perchè mi son chiesta chi è quel genio che ha ideato questa gigantesca operazione di marketing, ammantata da un alone di religiosità.
L’idea nasce dall’improvvisa illuminazione biblica di un falegname olandese Johan Huibers, che 4 anni fa ha costruito l’Arca di Noè come attrazione religiosa e che ora collabora, guarda caso, con una fondazione che si chiama appunto Fondazione L’Arca di Noè, sede americana, esattamente a Pasadena, in California, che raccoglie fondi per finanziare il viaggio verso il Brasile.
Sì, lo so, riceverò prima o poi un fulmine dal cielo per il mio sarcasmo ma se devo essere sincera il primo segnale è arrivato tramite scossa presa aprendo lo sportello della macchina, ma evidentemente non ho capito la lezione e proseguo imperterrita nel mio scetticismo cosmico.
Dunque l’Arca di Noè compirà un viaggio di quasi 8.000 chilometri che sarà trasmesso su internet e che accompagnerà i temerari atttraverso l’oceano fino al Brasile a bordo di questa imbarcazione, mi vien difficile chiamarla nave, grande più di un campo da calcio, in grado di trasportare 5.000 persone alla volta.
Vi chiederete chi saranno i temerari: intanto sappiate che, bizzarra o meno, l’Arca ha già attirato migliaia di visitatori in Olanda, curiosi di vedere la ricostruzione biblica e ascoltare la storia di Noè e del diluvio universale. Come ho detto, un’operazione ben studiata.
L’itinerario studiato dai fondatori è bello ricco: si comincia con un arrivo in grande stile a Fortaleza, in Brasile, durante i Giochi Olimpici del 2016, per proseguire poi a Rio de Janeiro in occasione dei giochi estivi Paralimpici.
Dopo questi 2 importanti porti del Sud America, l’Arca sarebbe pronta a ‘veleggiare’ verso Montevideo e Buenos Aires, L’Avana, Panama, Colombia, San Diego, Long Beach, San Francisco e Seattle negli States. Scrivo sarebbe perchè l’itinerario definitivo non è stato ancora approvato.
Metti che mi venga l’idea di salirci a bordo: cosa troverei? Seguendo le ‘direttive’ del libro della Genesi, a bordo troverò riproduzioni artificiali di animali accoppiati a due a due: per intenderci, elefanti e giraffe di plastica faranno bella mostra di sè all’interno dell’Arca. Però pensate a quanto imparerete sulla Bibbia e tutte le sue sfumature, imperituri eretici!
Certamente negli intenti della Fondazione c’è la sensibilizzazione dei temi biblici e l’idea generale è che i proventi servano a costruire in futuro centri denominati ‘Arca della Speranza‘, che forniranno “sostegno sociale, educativo e pratico per i cittadini svantaggiati del Brasile e poi di altri paesi” come ha ribadito il Direttore della fondazione Janssen,”che insegneranno l’uso dell’acqua, la responsabilità sociale e ambientale così come l’aiuto alle persone con problemi di abuso di sostanze e molto altro ancora“. E questa è cosa buona e giusta, per rimanere in tema.
Come tireranno sù i soldi per il centro brasiliano dell’Arca della Speranza? Chi l’Arca l’ha costruita, spera nel finanziamento pubblico sul sito web, ma anche da accordi di marketing pubblicitari e dai proventi delle visite di chi vorrà salire a bordo in Brasile e negli altri paesi in seguito.
“Vogliamo collaborare con persone che credono nella nostra missione, cioè di portare l’esperienza della speranza in tutto il mondo. Coloro che vogliono donare possono farlo visitando il nostro sito web” dichiara Herald AMA Janssen.
Sino ad oggi la fondazione è ancora ben lontana dal suo obiettivo dichiarato: al momento ha ricevuto solo 1.244 $ su 2.500.000 dollari necessari.
E voi che mi dite? Fareste mai una ‘crociera’ dello spirito? O perlomeno salireste a visitare questa riproduzione a quanto pare fedelissima dell’originale Arca di Noè?
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29/04/2016 ore 12.00 “Articolo di Crazy Cruises in riproduzione riservata” protetto da licenza Creative Commons International: Devi attribuire adeguatamente la paternità sul materiale, fornire un link e indicare se sono state effettuate modifiche.