Alla scoperta di Costa Pacifica

Ho avuto l’occasione e il privilegio di poter visitare Costa Pacifica durante la sua prima fermata per il 2016 nel porto di Cagliari insieme al Dott. Maurizio Caddia, Sales Manager di Costa Crociere per la Sardegna e parte del Lazio.

Alla scoperta di Costa Pacifica

Alla scoperta di Costa Pacifica

Costa Pacifica è la nave della musica e, insieme alla Costa Luminosa, è entrata nel Guinness dei Primati per il primo battesimo in contemporanea di due navi da crociera, il 5 giugno 2009.

Proprio la musica è il filo conduttore che si ritrova ovunque nella nave, dal nome dei 13 ponti, alle decorazioni della hall, agli ascensori, alle suppellettili nelle cabine.

Appena l’ho intravista dal porto ho avuto un brivido, per la somiglianza esterna con Costa Concordia (la mia prima nave): vedere il camino giallo è stato quasi come rientrare a casa, una sensazione strana ma che è anche forse ovvia quando i ricordi si fanno così vivi.

Il nostro ingresso in nave è avvenuto al Ponte 0, in una passerella riservata all’imbarco e ben distinta da quella degli sbarchi: i controlli di sicurezza sono stati molto precisi e puntuali, ci hanno fatto aprire lo zainetto della macchina fotografica che avevamo dietro, sebbene dovesse passare sotto i raggi, e fatto togliere sciarpe e occhiali da sole, come da ‘rituale’, ritrovandoci poi in una parte della nave che i passeggeri vedono raramente e cioè parte della zona dell’equipaggio.

Alla scoperta di Costa Pacifica

Abbiamo solo dato uno sguardo molto veloce e, preso l’ascensore gentilmente chiamato da un addetto, ci siampo recati al ponte 3: qui abbiamo incontrato il GRM, George Rodrigues Correa, di nazionalità brasiliana, ci ha subito accolti con un gran sorriso e enorme disponibilità, lasciandoci anche una lista di cabine ‘libere’, in modo che potessimo visitarle e fotografarle.

Dall’ingresso del suo ufficio alla hall il passo è breve e, come tutte le hall ad ampio respiro, rimango col naso all’insù per osservare lo spettacolo dei vari ponti che qui si affacciano e ad osservare gli ascensori panoramici che vanno su e giù. Mi sento di nuovo trasportata in un’atmosfera che ho già vissuto e per un attimo non posso non pensare di essere lì in vacanza, piuttosto che in visita nave.

Ci pensano i miei accompagnatori a farmi tornare sulla ‘terra’: ci spostiamo a questo punto ponte per ponte, osservando e passeggiando tra la Reception (ponte 3), i negozi, la galleria foto e ci avviamo verso i ristoranti di poppa, il Ristorante Samsara e il ristorante New York New York.

Il Samsara è un ristorante di specialità, quindi a pagamento, che già all’ingresso stupisce gli ospiti per la serenità e tranquillità: colori tenui e rilassanti che mettono subito a proprio agio.

Il menù qui è internazionale, con accenti forti e contaminazioni che strizzano l’occhio sia ai piatti italiani che ai piatti orientali, tutti sapientemente creati con ingredienti sani e naturali per ricette equilibrate e leggere.

I tavoli qui sono generalmente da due o massimo 6 persone, un altro indizio che mi fa capire quanto intimo e raccolto sia e che mi lascia piacevolmente colpita in positivo.

Lasciato il Samsara ci rechiamo al vicino New York New York, uno dei ristoranti principali: qui l’atmosfera è completamente diversa, si tratta infatti di una grande sala che accoglie la maggior parte dei passeggeri e il suo costo è compreso nel prezzo. I tavoli sono tantissimi, disposti su due piani, e alcuni permettono tranquillamente ai gruppi familiari anche numerosi, di poter cenare tutti insieme senza alcun problema. A disposizione dei bambini anche i seggiolini, basta richiederli al Maitre.

La sala è in preparazione (siamo entrati infatti intorno alle 10.30 del mattino) ed è decorata secondo il mood della serata che quel giorno è declinata come ‘La Notte Bianca‘: lunghi drappi bianchi infatti, corrono da una parte all’altra della sala. Sicuramente in piena luce (le luci sono basse quando non è in attività) la sala riluccica e con l’animazione di Casa Costa, tutto risulterà molto più affascinate.

Una particolarità è il fatto che ogni serata, ogni parte della nave, è scritta in italiano: non crediate sia un’ovvietà. In passato si è sempre parlato declinando all’inglese.

Il giornalino di bordo era infatti il Today e lo è stato per tantissimi anni, sino a quando il modo italiano di intendere le crociere, è entrato ovunque in nave, trasformandolo in ‘Diario di Bordo‘: persino nel buffet tutte le postazioni parlano italiano e la cosa non può che far piacere!

Alla scoperta di Costa Pacifica

Una volta visitati i ristoranti, abbiamo avuto modo di curiosare un po in giro, compreso uno sguardo ai tre piani del teatro (dove proprio mentre eravamo presenti sono cominciate le prove dello spettacolo serale), per poi passare dalla cioccolateria al casinò, dove ovviamente le macchine e i giochi sono spenti trovandoci fermi in porto, poi per il Bar Rhapsody, la sala carte e la biblioteca, due sale molto intime dove potersi rilassare a leggere un buon libro o a fare una partita in compagnia.

Continuando nella nostra passeggiata usciamo un attimo fuori: ci troviamo nel ponte scialuppe e una cosa che attira da subito l’attenzione è l’estrema pulizia del ponte e di ogni cosa che vi si trova. Impressionante! Nemmeno un granello di polvere ovunque si giri lo sguardo, nemmeno sulle stesse scialuppe.

Rientrati dentro ci troviamo di fronte all’ingresso della cappella: nel periodo pasquale a bordo si rivede il Cappellano, che non fa più parte fissa dell’equipaggio come nel passato.

La Cappella è un luogo dove ho visto passare membri della crew, sebbene di corsa, fermarsi un secondo per tributare un pensiero alla Madonnina e scappare via. Il significato profondo e personale che un luogo del genere ha, non ha bisogno di ulteriori spiegazioni, ognuno vive la propria religiosità nella maniera che ritiene più consona, ma il mio pensiero, più che ai passeggeri imbarcati, è andato subito all’equipaggio e a ciò che una simile oasi di pace, quasi stridente con il resto di una nave da crociera col suo carico di ospiti festanti, può loro offrire.

Lasciando da parte questi pensieri del tutto personali, il giro continua e per arrivare alla sala disco, passiamo in mezzo al casinò e al suo luccicante ed ammiccante richiamo, ed infine arriviamo al grande salone di poppa, dove in navigazione sicuramente il panorama è di quelli da lasciare senza fiato.

E’ il turno poi delle cabine: la prima che visitiamo è, obiettivamente, enorme! Una suite con balcone con ampi spazi di movimento. Subito dopo l’ingresso, sulla destra troviamo la porta dell’antibagno, che comprende un ampio armadio a tre ante da una parte e un ampio tavolo trucco dall’altro, con vari cassetti , nei quali è presente un asciugacapelli, e uno specchio con cornice luminosa, molto utile alle signore.

Il bagno in sé è molto spazioso e offre anche una vasca con idromassaggio, un privilegio che le cabine normali non hanno.

Lasciata questa suite, andiamo nell’altra cabina libera per le visite, una cosiddetta cabina H interna, per gli ospiti con problemi di mobilità, dove una sedia a rotelle può muoversi in tutta tranquillità sia nella cabina che nel bagno.

Unico neo, a mio avviso, è il fatto che i letti siano divisi e sistemati come in foto: obiettivamente per una coppia, magari giovane, non è proprio il massimo ma il problema nelle navi è sempre lo spazio ed in effetti se si riesce ad optare per una cabina di livello superiore, questo problema non si pone affatto.

Durante la visita, gli inservienti sono intanto occupati a sistemare le cabine, prima che gli ospiti tornino dalle escursioni a terra: ed ecco che i corridoi si trasformano e prendono vita, mentre noto che si sta svolgendo anche l’ispezione della responsabile dei cabinisti che, lista alla mano, controlla con attenzione che tutto ciò che fanno sia consono alle linee della compagnia, dettando con garbo le comunicazioni ad ognuno di loro.

Il Dott. Caddia accontenta la mia voglia di vertigini e per spostarci al ponte piscine usiamo gli ascensori panoramici: qui riesco a girare un breve video che vi posto e che vi mostra quanto scenografico sia il giro e quanti dettagli, che altrimenti sfuggirebbero, riusciamo a notare.

Ed eccoci al ponte piscine che, dato il tempo particolarmente uggioso, è coperto col tetto di cristallo che al contrario, nelle giornate soleggiate, viene aperto per far godere gli ospiti del tepore dei raggi del sole.

Non c’è tantissimo movimento, perché la maggior parte degli ospiti è scesa a terra: solo gli idromassaggi sono strapieni e, nonostante i divieti, anche di bambini coi genitori che dunque, in tal caso, ne sono responsabili.

E’ una vecchia polemica, presente in tanti gruppi social: purtroppo non tutti riescono a capire che già per l’adulto più di 20 minuti di idromassaggio sono troppi, figuriamoci per un bambino che invece sembra passarci buona parte del tempo!

I cartelli ci sono e avvisano di tutte le problematiche ma al solito sono gli stessi genitori che paiono non farci per niente caso, anzi spesso e volentieri tendono a polemizzare senza fine con chi lo fa notare, addetti della Compagnia compresi.

Prima di pranzo rimane il tempo di fare un giro nei pressi del simulatore di formula1 dove un gentilissimo inserviente, Ronaldo Pinheiro di nazionalità brasiliana, ci spiega il funzionamento e ci permette anche di fotografare molto da vicino.

D’altronde il maestrale che soffia inclemente non ispira certamente ad uscire nei ponti e quindi questa attrazione è assolutamente vuota quando arriviamo.

Alla scoperta di Costa Pacifica

Ronaldo mi spiega che è un’attrazione che ovviamente attira il desiderio di tanti bambini ma il suo utilizzo è strettamente riservato agli adulti.

A parte la conformazione della macchina, che riprende una vera macchina di Formula1 e quindi con pedali su cui i bimbi non riuscirebbero a mettere i piedini, il movimento e i tre schermi che danno una visione completa della ‘pista’ che si sta virtualmente affrontando, potrebbero creare problemi: già alcuni adulti come scendono possono provare una leggera vertigine (un po ciò che succede con l’utilizzo degli occhiali 3D).

Dunque mi spiega che nonostante la grande richiesta da parte di ragazzi, chi ha meno di 16 anni non può in ogni modo accedere.

I prezzi si dividono in tre fasce di prezzo:

  • Rookie Mode: max 7 minuti in cui si affronta un giro di qualificazione e 3 di gara, a 12,00
  • Professional Mode: max 10 minuti in cui si affronta un giro di qualificazione e 5 di gara, a 15,00 €
  • Championship Mode: max 13 minuti, con un giro di qualificazione e 7 giri di gara, a 18,00 €

Si fa mezzogiorno e dato che la nave riparte alle 14, dobbiamo anticipare il pranzo, perché entro l’una/ una e un quarto, dobbiamo sbarcare.

Il pranzo si svolge al New York New York e scegliamo un tavolo vicino all’ampio finestrone che da sull’esterno: ci raggiunge Matteo Martinuzzi, collaboratore del Secolo XIX, storico navale e guest blogger, che ho conosciuto a bordo di Norwegian Escape durante la crociera inaugurale. Approfittiamo per pranzare insieme e fare due chiacchiere.

Alla scoperta di Costa Pacifica

Da sinistra Matteo Martinuzzi, Dott. Maurizio Caddia, Daniela Pisano

Come sarda, rimango piacevolmente colpita dal menù, dedicato proprio alle specialità della mia terra: io mi oriento verso i gnocchetti panna e zafferano, una rivisitazione del classico piatto isolano, e verso uno spiedino di calamari e seppioline. Il pranzo lo faccio terminare con della frutta fresca perché il dolce, nonostante la lunga camminata, non ci sta proprio (e mi sarebbe piaciuto assaggiarlo).

Dall’interfono ci avvisano che il tempo della nostra visita è giunto al termine: giusto il tempo di un caffè e poi salutiamo Matteo e scendiamo a terra, con grande dispiacere.

I ponti di Costa Pacifica

  • Notturno
  • Adagio
  • Mood
  • Groove
  • Swing
  • Bohème
  • Alhambra
  • Ludwig
  • Azzurro
  • Satie
  • Feel Good
  • Summertime
  • Volare
  • Il ponte 0 è il Prelude.

Le cabine di Costa Pacifica

  • 1504 cabine totali
  • 91 all’interno dell’area benessere
  • 521 con balcone privato
  • 58 suite tutte con balcone privato
  • 12 suite all’interno dell’area benessere
  • Samsara Spa, area benessere esistenti da 6,000 m² con cabine ad accesso diretto e il Ristorante Samsara, che offre menu all’insegna del benessere

Le curiosità di Costa Pacifica

  • 4 piscine di cui due dotate di copertura semovente di cristallo
  • maxi schermo cinematografico 4D di 18 m²
  • nel 2011 è stata lo scenario del telefilm Rex

E’ sempre bello poter visitare una nave ma quando accade nel porto di Cagliari è per me, sarda DOC, un grande onore! Ringrazio personalmente il Dott. Maurizio Caddia per il gentile invito e per averci fatto da guru durante tutta la visita, tutto il personale di bordo per le gentilezze a noi rivolte e la Compagnia Costa Crociere per avermi regalato un giorno speciale a bordo di una nave della flotta!

Alla scoperta di Costa Pacifica

Insieme al Com.te Roberto Isidori – Autorità portuale di Cagliari

La giornata, una volta scesi a terra, non è terminata: salutato il Dott. Caddia, ho potuto fare una visita veloce all’Autorità Portuale di Cagliari, grazie al Dott. Marco Pili che mi ha anche gentilmente presentata al Commissario,  il Com.te Roberto Isidori. Presto sarà pronto il nuovo Terminal crociere (qui sotto uno scorcio della costruzione ).

Alla scoperta di Costa Pacifica

Tutte le immagini sono di ©Salvatore Scuotto (Ideaslabservice) per ©, e sono coperte da copyright. Ogni uso e/o modifica deve essere richiesta al titolare dei crediti. 

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28/03/2016 ore 14.00
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Daniela Pisano
Daniela Pisano

Blogger e cruise addict, viaggiare è sempre stato il mio chiodo fisso, insieme alla passione innata per l’archeologia e l’Egitto, per il mare e per i paesi orientali. Amo fotografare i particolari più strani, le cosiddette prospettive insolite. Sono sarda e son dello Scorpione, amo la mia terra perché mi ha insegnato a capire il mare in tutte le sue sfumature!

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  • Giulio Cocozza

    Abbiamo prenotato una crociera transatlántica con Costa Pacifica il prossimo mese di febbraio 2017, da Buenos Aires (AR) a Barcellona. Sara la 18 esima traversata che faremo Rosa ed io. Spero bene.

    • crazycruisesit

      Bellissimo giulio! Aspetto il tuo racconto al rientro 🙂