Ricorderò la mia crociera su Celebrity Millennium in Asia, oltre che per i porti visitati, anche per l’esperienza gastronomica fatta a bordo.
Su una nave che ospita passeggeri di svariate nazionalità provenienti da oriente e occidente, chi meglio poteva appagare i gusti di tutti se non Michael Fernandes un cuoco di origini indiane che ha girato il mondo?
Quando vado all’estero evito sempre di cercare cibo italiano, posso benissimo stare anche un mese senza mangiare pasta.
Adoro invece provare un piatto che non ho mai mangiato prima, poterlo guardare, sentirne il profumo e quindi assaporarlo.
Tutto questo mi aiuta a entrare maggiormente in contatto con la cultura locale, non per niente dicono: “sei quello che mangi”.
A Singapore e nelle altre soste ho potuto sbizzarrirmi con la cucina del posto e per fortuna mi ero allenata a mangiare con le bacchette.
Inoltre quello che ho apprezzato maggiormente è stato il cosiddetto “street food”, e cioè le bancarelle che offrono specialità locali e che si trovano, sia all’aperto in zone apposite, che al chiuso dentro i centri commerciali.
In nave naturalmente i menù sono internazionali e spesso si ripetono: a bordo ho ritrovato parecchi piatti che avevo già visto nella mia precedente crociera ai Caraibi.
La scelta è però talmente ampia che consente di spaziare e oltre al ristorante classico e al buffet si aggiungono i ristoranti a tema che, dietro pagamento di un supplemento, garantiscono un’esperienza culinaria davvero unica.
Su Celebrity Millennium oltre all’offerta “classica” c’erano anche piatti etnici dedicati sia alla cucina delle zone visitate che ad altri paesi.
Ogni sera al ristorante, fuori menù, venivano presentate due differenti scelte, ricette della cucina indonesiana, vietnamita e cinese.
Al buffet a pranzo si poteva trovare la zona dedicata alla cucina asiatica e a quella indiana, mentre alla sera era sempre presente l’angolo giapponese, con tanto di addetto che preparava il sushi al momento.
Devo ammettere che in questa crociera ho praticamente mangiato quasi sempre cibo etnico e tanta era la scelta e la varietà che non mi sono mai stufata.
Appena salita a bordo ero curiosa di conoscere lo Chef che per me resta sempre una delle figure chiave.
Ho incontrato Michael al ristorante Metropolitan e abbiamo subito iniziato una piacevole chiacchierata.
Michael è nato in India a Mumbai e già da bambino ha sviluppato la sua passione per la cucina e spesso aiutava la mamma a preparare i pasti. Dopo aver studiato Hotel Management ha lavorato per il Ramada Hotel, uno degli alberghi più prestigiosi di Mumbai.
Mi racconta che il suo desiderio di lavorare sulle navi è nato da passeggero durante una vacanza di natale proprio a bordo della flotta Celebrity.
Nel 1998 è stato assunto da Celebrity Cruises come Comis Chef de Cuisine e ha fatto rapidamente carriera fino a diventare Chef.
La passione per la cucina traspare dai suoi occhi e dalle sue parole. Una frase secondo me raccoglie tutta la dedizione che mette in quello che fa:
“Presiedere alla preparazione di tutto quello che è la ristorazione a bordo, per me è come organizzare un pranzo in famiglia.
Se cucini per persone che ami e stimi lo fai con passione ed è la stessa passione che io metto nel mio lavoro”
Lo Chef mi racconta che per quanto riguarda la cucina indiana, a bordo ci sono parecchi cuochi provenienti da varie regioni dell’India e che quindi sono in grado di offrire un vasto menù di questo affascinante paese.
Gli ospiti britannici, che sono numerosi, amano in modo particolare la cucina indiana e sinceramente il pollo tandoori che ho mangiato è stato in assoluto il migliore mai assaggiato.
Ma come vengono preparati i piatti dedicati alla cucina dei porti di scalo che fa la crociera?
Michael mi spiega che i prodotti tipici vengono acquistati sul luogo, soprattutto nello scalo di Singapore e Hong Kong, ma non solo, infatti alcuni prodotti verranno acquistati in Vietnam e nelle Filippine.
Questo consente di preparare piatti che sono pari se non superiori a quelli che si potrebbero degustare a terra in quelle zone.
Anche per la frutta si cerca di privilegiare i prodotti locali. È stato davvero piacevole poter gustare a bordo frutta del posto che avevo già assaggiato in altri viaggi e altra di cui ignoravo l’esistenza.
Una mattina ho trovato un’anguria gialla dolcissima a me sconosciuta: confesso che a prima vista l’ho scambiata per ananas, ma il gusto era lo stesso di quella rossa, anche se molto più dolce.
Michael ama anche la cucina italiana e ritiene che sia l’unica al mondo che con pochi ingredienti consente di preparare piatti dai sapori unici.
Mi ha fatto l’esempio di un piatto di spaghetti al pomodoro mangiati a Napoli, gli ingredienti base sono pochi, ma il prodotto del territorio esalta talmente il gusto e difficilmente si potrà replicarlo altrove.
Potremmo gustare una buona pizza in tante parti del mondo, ma quella che mangeremo a Napoli sarà unica, perchè l’impasto sarà fatto con l’acqua del posto, il pomodoro sarà stato coltivato a breve distanza, insomma una condizione praticamente irripetibile altrove.
Questo per me calza a pennello con la filosofia tutta italiana dello slow food e della cucina del territorio.
Ma cosa fa questo affascinante Chef, che ammettiamolo è anche un bel ragazzo, nel periodo in cui non lavora in nave? Torna a casa, a Mumbai dove ha famiglia e spesso va a visitare la sorella che vive a Hong Kong.
Ama esplorare i ristoranti in giro per il mondo e adora Singapore in quanto consente una scelta culinaria unica nel suo genere.
Durante la crociera ho potuto vedere all’opera Michael non solo come cuoco, ma anche come “intrattenitore”, infatti ha presentato il galley tour, un’interessante giro delle cucine a cui possono partecipare gratuitamente tutti gli ospiti della nave e che vi consiglio di fare assolutamente.
Inoltre a bordo si è svolto “Top Chef at Sea”, versione marinara del noto reality Top Chef, che vede sfidarsi ai fornelli quattro ospiti della nave.
Il gioco è davvero divertente e ho potuto partecipare anch’io come membro della giuria e degustare i piatti preparati dagli ospiti sempre sotto la supervisione dello Chef.
Intanto la crociera è continuata e siamo giunti in Vietnam una delle mete più belle e affascinanti di tutto il viaggio.
Confesso che lì ho lasciato un pezzo di cuore, oltre che per la bellezza dei posti, per la gentilezza del suo popolo che, anche se poverissimo, ti accoglie come se tu fossi un parente arrivato in visita e ti offre tutto quello che può.
Un viaggio di contrasti questo, dal lusso della nave ai paesaggi da sogno e al contatto con civiltà totalmente differenti dalla nostra in tutto, anche nel cibo.
La cosa che mi ricorderò sempre e che a livello umano mi ha sicuramente arricchito, è il potersi sedere a tavola con persone che arrivano da tutto il mondo, trovare un modo di comunicare e soprattutto farlo attraverso la convivialità.
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Parlare di cibo è uno dei modi per capire meglio il carattere e il vissuto di una persona e per me il cibo è un modo per esprimersi e distinguersi, non un qualcosa di necessario, ma bensì uno stile di vita.
Image credits: Cinzia Marchisio, all rights reserved
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19/02/2016 ore 16.00 “Articolo di Crazy Cruises in riproduzione riservata” protetto da licenza Creative Commons International: Devi attribuire adeguatamente la paternità sul materiale, fornire un link e indicare se sono state effettuate modifiche.