La crociera nel Mar Nero con MSC Sinfonia dello scorso settembre, comprendeva il porto di Constanza.
Nei giorni precedenti avevamo appreso che la sosta a Constanza sarebbe stata più lunga del previsto e avrebbe reso possibile visitare la città di Bucarest con un’escursione organizzata dalla MSC Crociere.
Siamo attraccati a Constanza all’alba e alle 7:30 circa siamo partiti in autobus alla volta di Bucarest.
Eravamo un gruppo bilingue, italiano e spagnolo e avevamo a disposizione due guide. La guida parlante spagnolo era una ragazza giovane, mentre la signora che accompagnava i turisti italiani era una signora di mezza età.
Voglio evidenziare questa differenza anagrafica per un semplicissimo motivo: nel corso delle spiegazioni nelle due lingue, avendo la fortuna di capire anche lo spagnolo, mi sono resa conto che mentre la guida italiana aveva una visione del paese alquanto conservatrice, la tour leader del gruppo spagnolo ha esposto gli avvenimenti storici moderni legati alla Romania con una visione molto più critica.
Questo sicuramente mi ha permesso di arricchire la conoscenza di questo paese, potendo attingere a due fonti alquanto controverse.
Il viaggio in pullman è durato circa tre ore nel corso delle quali abbiamo potuto conoscere qualcosa in più su questo paese.
L’argomento trattato maggiormente è stato il periodo comunista e la fine della dittatura di Nicolae Ceaușescu.
Avevo un vago ricordo di quello che successe all’epoca, nel non lontano 1989, ma ascoltarlo da chi lo aveva realmente vissuto è stato davvero interessante.
Sentire racconti su come fossero controllati all’epoca della dittatura e non potessero esprimere la minima critica, per non rischiare di finire in prigione o peggio, o il fatto che subito dopo la rivoluzione e l’esecuzione di Ceaușescu e della moglie siano praticamente rimasti tutti in casa per un mese per la paura di uscire, non sapendo quello che era successo e non avendo alcuna notizia, fa apprezzare il fatto di essere nati in un paese libero.
Arrivati alla periferia di Bucarest i palazzi sono tutti uguali e alquanto anonimi, tipici di un paese comunista, mentre invece entrando in centro città si possono vedere larghi viali alberati con belle case e palazzi.
Ceaușescu all’apice della sua follia dittatoriale fece demolire interi quartieri cittadini, per costruire quello che era il suo quartier generale e la zona dedicata alla polizia segreta.
Il palazzo del Parlamento in particolare è l’apoteosi del culto della personalità. Venne costruito in pochissimi anni dopo aver raso al suolo molte costruzioni ed è il secondo palazzo più grande al mondo dopo il Pentagono.
Bucarest viene definita la Parigi dell’Est, per la sua, molto vaga a mio parere, somiglianza con la capitale francese.
E’ caratterizzata da molte piazze dalle quale partono strade e boulevard.
I più grandi sono due, il Bulevardul Balcescu e il Bulevardul Unirii, che in epoca comunista era chiamato Boulevard della Vittoria Socialista. Altra cosa che la accomuna con Parigi è un arco di trionfo.
L’idea che mi sono fatta girando per la città è quella di un paese che sta cercando a pieno diritto di entrare nell’era moderna, ma non ci è ancora riuscito in toto.
La gente che gira per le strade è alquanto dimessa e nonostante la presenza in centro di negozi griffati si ha come l’idea che ben pochi possano permettersi, anche solo di entrare. Il costo della vita mi sembra decisamente basso e naturalmente lo è anche il salario medio.
Dal punto di vista turistico non è ancora poco molto sfruttata, lo si deduce anche solo dal fatto che non ci sono punti di informazione turistica e pochissimi negozi di souvenir.
La gente è cordiale anche se pochi parlano inglese, ma il rumeno è abbastanza facile da capire per noi italiani e loro sono molto disponibili.
Al mattino abbiamo visitato anche il Museo Gusti, un museo all’aperto dove sono state trasferite in nome di una ricerca sociologica, varie abitazioni tipiche della Romania e della sua storia, attrezzate con mobili, utensili e arredi.
Verso l’una ci siamo recati un bel ristorante posto sul lago dove abbiamo consumato un pranzo tipico rumeno a base di carne stufata, polenta e un dolce di formaggio. Non è mancata la bevanda locale, una sorta di grappa alla prugna molto forte.
Nel pomeriggio abbiamo potuto passeggiare per il centro cittadino, visitare alcune chiese ortodosse e vedere all’esterno i palazzi più significativi, tra cui quello dove Ceaușescu fece il suo ultimo discorso.
Tra le varie cose visitate come non nominare il Palatul fatto costruire da Vlad Tepes, più conosciuto come Vlad Dracula, ricordiamo che la Romania è la patria del celeberrimo “vampiro” che pare fosse solo un principe molto sanguinario.
Terminata la visita siamo ripartiti in pullman e questa volta il discorso è stato incentrato sul mito di Dracula, e sicuramente ha tenuto tutti svegli fino all’arrivo in nave, poco prima della partenza.
La giornata è stata lunga, ma è trascorsa velocemente ed è stata davvero istruttiva e interessante.
La visita era ben organizzata e gestita ed è valsa il costo pagato. Ho potuto aggiungere alla mia lista di luoghi visitati un’altra capitale europea e mi è rimasta la curiosità di andare in Transilvania, patria del famigerato Conte Dracula, a visitare il castello e a respirare il clima di mistero della zona, chissà magari per il prossimo Halloween.
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24/10/2015 ore 14:55
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