Lavorare su una nave da crociera non è semplice e non è nemmeno così affascinante così come abbiamo sempre pensato che sia, così come ci hanno abituate le serie televisive, come il famoso “Love Boat“.
La vita come membro dell’equipaggio è molto faticosa, perché le ore lavorative son tante e non esistono sabati e domeniche: certamente, la maggior parte di chi fa questo genere di vita ci fa l’abitudine e comunque sia è un’esperienza davvero unica, che fa nascere amicizie durature e amori, nonché permette di visitare il mondo (nonostante non tutto il personale possa scendere a terra ad ogni porto).
Cambia anche il modo di viverla: ci sono enormi differenze tra membri dell’equipaggio a seconda della mansione a bordo. I più fortunati? Non è difficile capirlo, sono certamente gli ufficiali di bordo.
Come potete ben immaginare, soprattutto nelle mega-navi, come quelle più grandi del mondo, i membri dell’equipaggio son talmente numerosi, oltre i 2.000, che da soli formerebbero un piccolo paese multilingue, con abitudini alimentari,culturali, religiose, diverse, che spesso possono diventare un vero problema.
Ma cosa succede dunque dietro le quinte, nei reparti a loro esclusivamente dedicati?
Staff e crew, una sostanziale differenza
I membri del crew di bordo* son tutte quelle figure professionali, come i camerieri, i bartender, i cabinisti, chi lavora in cucina, in lavanderia etc, mentre lo staff è composto da animatori, chi lavora nei negozi di bordo, musicisti, dirigenti e, ovviamente, ufficiali.
Il trattamento a bordo non è uguale per tutti: più stai in cima alla scala più sarai trattato meglio, avrai un alloggio più agevole, in posizione migliore etc.
Le cabine di chi lavora a bordo e che stanno nelle cabine sotto la linea di galleggiamento, sono cabine dormitorio a 2/4 occupanti: perlomeno, rispetto al passato hanno il bagno all’interno della cabina, a parte qualche eccezione.
Ad esempio, i miei contatti su Costa Diadema mi informano che, nonostante sia l’ultima nave della Compagnia, battezzata proprio a fine 2014, i bagni delle cabine del Crew sono in comune, sistemati uno in mezzo a due cabine!
Un altro particolare interessante che tiene ancora più divisi Crew e Staff è il fatto che il Crew si deve anche pulire cabina e deve farsi letti, e hanno una persona che è addetta proprio al controllo delle cabine, che devono trasudare ordine e pulizia, mentre per lo Staff non è previsto, le cabine vengono pulite dai cabinisti.
*sono stata corretta proprio da un membro dell’equipaggio, perché io in italiano ho sempre sentito parlare della Crew di bordo, quindi al femminile, ma loro quando ne parlano lo fanno al maschile, quindi il crew di bordo
A&B Deck
Il ponte delle cabine sotto la linea in gergo viene chiamato B-Deck, mentre l’A-Deck è quello sopra la linea di galleggiamento e ospita gli ufficiali, che occupano una cabina singola (nella maggior parte dei casi).
Nei racconti di chi lavora a bordo si intreccia l’orgoglio di aver fatto parte di una flotta e di aver regalato momenti indimenticabili agli ospiti, ma anche quanta difficoltà possa avere chi vive per circa 9 mesi all’anno in una cabina minuscola, dove la privacy non esiste per nulla.
Ci sono Compagnie e Compagnie, navi e navi: le più nuove in genere hanno anche cabine più confortevoli, anche se mai come quelle dei passeggeri,ma certamente ci sono anche cabine solo per 2, dotate di ogni comfort e magari in stile moderno.
Tuttavia tengo a sottolineare che non tutte le navi hanno questa divisione: ci sono navi di diverse Compagnie che invece di distinguere A&B Deck, usano i numeri.
Le cabine degli ufficiali sono sempre le più “fortunate” come posizione, anche perché per evidenti problemi di necessità, sono molto vicine al ponte di comando, mentre a volte le cabine degli animatori, quindi del personale dello Staff, possono trovarsi in un piano intermedio (come ad esempio su Costa Fascinosa, dove sono alloggiati in cabine interne al ponte 5 in mezzo alle cabine dei pax).
Gli spazi esclusivi
Gli spazi dove l’equipaggio si può rilassare sono a loro uso esclusivo, come mensa e bar, nessun passeggero può entrare MAI, ma anche all’esterno ci sono degli spazi dedicati, sebbene di dimensioni davvero minime, come la piscina (minuscola) e lo spazio per godere del sole.
Sono fondamentali, se pensate che non tutti a fine turno possono girare liberamente per la nave, come invece possono fare gli ufficiali e i membri dello Staff (reception, tour escort etc), che invece possono accedere agli spettacoli, ai ristoranti di bordo e possono anche rilassarsi in discoteca (dove spesso li vediamo insieme al personale che fa parte dell’animazione, sempre con il tag name appuntato, anche se non si è in divisa).
Una delle cose che possono pesare di più sono sicuramente i turni di lavoro: spesso 12 ore di fila, senza feste comandate, sabati o domeniche che tengano, senza giorni di riposo in molte occasioni.
Ecco perché riuscire a scendere a terra ogni tanto è davvero importante: si torna coi piedi per terra, si cambia aria, si approfitta per fare acquisti personali di materiale che a bordo costerebbe tantissimo, magari per compare qualche medicinale o semplicemente per potersi collegare con casa utilizzando una connessione Wi-Fi, libera e più veloce dei collegamenti di bordo, costosi e lenti (nella stragrande maggioranza dei casi).
Chi lavora in turno, proprio mentre la nave è attraccata, difficilmente riuscirà però a scendere a terra, mentre se si hanno un paio d’ore di riposo, si riesce a fare un giro veloce e a prendere un po’ d’aria diversa. Più possibilità di scendere a terra la hanno i membri del Crew che fanno parte del cast artistico oppure coloro che lavorano nei negozi o nel casinò (questo perché i casinò e i negozi di bordo quando la nave è attraccata sono chiusi).
La cosiddetta “febbre da cabina” viene allontanata fornendo loro un programma sociale e d’intrattenimento dedicato: così dicono le Compagnie; i racconti che ho sentito con le mie orecchie dicono tutt’altro ma in linea generale è il carattere di ognuno che fa tanto la differenza tra l’impazzire chiusi tra le 4 mure e il passare comunque sia 9 mesi tranquilli, seppur faticosi.
Gli stipendi
Vitto e alloggio son garantiti dalla Compagnia per cui lo stipendio che si riceve rimane quasi integro: si pagano solo i collegamenti internet (a meno che non si aspetti che la nave sia in porto e si sfrutti il free Wi-Fi) e la lavanderia (tranne per la divisa).
Ma anche in questo caso ci sono dei distinguo tra le varie Compagnie: in alcune infatti, nel vitto e alloggio le bevande non sono proprio incluse (a parte l’acqua dei dispenser senza sale e alcuni succhi a dispenser ) e per la lavanderia, hanno a disposizione le lavatrici tipo Self Service, che non sono a pagamento.
Il resto o viene inviato a casa oppure lo si spende a terra, anche se più di un certo tanto a bordo non si può portare, dato lo spazio esiguo della cabina.
Soprattutto per il personale che viene dai Paesi asiatici, dove al cambio lo stipendio conviene, mentre per il personale europeo è un po’ più difficile: o si arrotonda con le mance dei passeggeri oppure possiamo affermare con sicurezza che lo stipendio non è certo dei più appetibili, specie per il tipo di vita che si fa (da questo discorso tolgo gli ufficiali di bordo e i dirigenti) e i sacrifici a cui si va incontro nei circa 9 mesi di mare.
La durata del contratto
Anche in questo caso ci sono dei distinguo: normalmente variano dagli 8/9 mesi per i dipendenti provenienti dai Paesi Extra-Europei, dove vige una diversa legislazione in materia di contratti di lavoro,mentre per gli Europei la durata normale è di 5/6 mesi.
Per quanto riguarda gli italiani, i miei contatti mi dicono che non si possono superare i 6 mesi a meno che non si venga spediti in qualche nave che solca i mari Asiatici, dove si può estendere il contratto sino ad un massimo di 9 mesi (stabiliti per legge). Non si può estendere, ad un italiano, un contratto oltre i 9 mesi, senza le dovute (e sudatissime) pause di riposo di diversi mesi.
Il linguaggio del Crew
Ebbene sì, l’equipaggio ha un suo gergo, che si usa tranquillamente quando non ci si deve far capire dai passeggeri, sia esso legato alla stessa sicurezza degli ospiti, ma anche a comunicare tra di loro: qualcuno mi ha raccontato anche che ci sono diversi tipi di linguaggio, a seconda di dove si lavori: un mix di lingue non poteva non far nascere un mix di slang e modi di dire.
E’ così che scopro che con il termine “camicie” si intendono gli ufficiali (ma non in tutte le Compagnie), col termine “F&B” significhi tutto ciò che riguarda alimenti e bevande…solo per citarne alcuni, cioè quelli che si possono riferire!
Amore a bordo
In ogni ambiente di lavoro spesso si può incontrare l’uomo o la donna della vostra vita, figuratevi quando lavorate in un’isola galleggiante come è una nave da crociera, piccola o grande che sia, è davvero difficile non cedere alle frecciatine di Cupido: sarà a causa della lunghezza dell’ingaggio e dal fatto che dalla nave non si può scappare e che gli ambienti siano quelli che sono…le occasioni non mancano affatto.
Pensate solo alle occasioni che possono capitare a bordo e a quanto può essere difficile riuscire a trovare una cabina di 4 persone libera proprio quando vi occorre!! Uno strazio direi!
Oltre al fatto che è vietato qualsiasi contatto di questo genere tra passeggeri ed equipaggio: nessun componente dell’equipaggio può entrare in una cabina degli ospiti a meno che non sia per una ragione valida (sicurezza o salute!): di fatto è anche vietato anche solo agganciare o contattare durante una serata o in qualsiasi parte della nave un passeggero, poiché c’è lo sbarco immediato, cioè il licenziamento in tronco: e su questo punto non si transige, la severità è al massimo.
Al contrario di ciò che avviene tra il personale, dove tutto rimane comunque ben nascosto dagli occhi degli ospiti.
Certamente non si può dire che tutto ciò non accada, ma se si viene scoperti sono guai seri!
Mentre per quanto riguarda l’equipaggio…tutto ciò che succede tra l’equipaggio rimane tra l’equipaggio!
Quando vi ritroverete a dover pagare le mance di bordo, fate un pensierino sulla vita che per tanti mesi questi ragazzi fanno e poi agite secondo coscienza: pensate ancora che quegli 8 euro in più delle mance obbligatorie non siano meritate?
Per la stesura di questo articolo ringrazio vivamente e di cuore i miei amici del Crew che lavorano per diverse Compagnie di crociera, a volte diversissime tra loro. Buon lavoro ragazzi, senza di voi una crociera non sarebbe ogni volta una favola.
Da parte mia e delle mie colleghe, sia allo Staff che al Crew, va il mio sincero GRAZIE.
Ovviamente ogni Compagnia è a sé, così come ogni nave e ogni equipaggio, che ha maturato a bordo la sua esperienza personale, con regole ed ingaggi diversi anche nella stessa Compagnia, ma diverse da nave a nave.
©Photo: work on cruise ships,taken by the wind,cruises hip jobs blog, Wikipedia
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06/02/2015 ore 23.20 – “Post protetto da Licenza Creative Commons International CC BY-ND 4.0″
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