Quel viaggio che ti apre la mente…

Qualcuno potrebbe obiettare che un viaggio in crociera non è proprio l’ideale per aprirti la mente, ma trovo sia un giudizio limitativo e non veritiero in molti casi.

I miei studi antropologici e la mia innata passione per la storia, mi hanno sempre accompagnata in ogni viaggio che faccio: cercare di capire usi e costumi e contestualizzare un monumento mi vien naturale, è più forte di me.

Come quando ascolto un concerto di musica classica: avendo suonato per 20 anni uno strumento, mi vien difficile non badare al suono di ciascuno di essi, non separare canto da controcanto e accompagnamento. Son quelle cose su cui non ho potere decisionale iniziale, la mia mente decide per me, va da sola.

Così come quando mi ritrovo sul ponte ad osservare la scia della nave, a guardare meravigliata l’immensità del mare, il suo dominare l’orizzonte quasi all’infinito, o quando la notte, tempo permettendo, le stelle con tutto il loro fascino ancestrale, mi lasciano a bocca aperta davanti alla loro luminosità e bellezza. Quanto tempo passato a  riflettere di fronte a questi spettacoli della natura!

Ma è lo stesso viaggiare in sè che apre la mente, ti permette di conoscere culture diverse dalla tua, di poter osservare come spettatrice esterna, eventi o luoghi lontani dal tuo modo d’essere: certo è un “viaggio” personale, perchè ognuno lo vive a modo suo, ed è proprio questo il bello, il confronto. Ma è possibile il confronto solo per sentito dire? Questa è una domanda che mi son sempre fatta e la mia risposta, influenzata dai miei studi, è sicuramente no.

Perchè le informazioni possono essere le più complete possibili, ma se non vivo, non respiro, non mi immergo personalmente in una cultura, non potrò mai capirla a fondo.

Certamente un turismo mordi e fuggi come quello delle crociere non aiuta in tal senso, ma ci si può comunque organizzare, scegliendo di visitare in maniera approfondita un determinato sito evitando il guardo tutto vedo niente, come lo chiamo io.

Oppure tornando a visitare per più giorni una città che mi è piaciuta in modo particolare: ecco, solo in questo modo posso realmente conoscerla, respirarla, cercare di capirla in tutti gli aspetti, anche se lontani dal mio punto di vedere le cose.

Il fatto è che ci sono diversi tipi di viaggi e quello in crociera è uno dei tanti, coi suoi piaceri e i suoi, tanti, limiti. Che mi permette di visitare in pochi giorni, tanti porti, ma con un tempo di visita limitato: bisognerebbe imparare a massimizzare il tempo a terra e per farlo occorre un minimo di preparazione pre-crociera.

E in tanti non hanno nè il tempo nè la voglia di farlo.

E per molti di questi lo scoprire una cultura di una città (seppure nelle poche ore a disposizione) si riduce ad una cena in un ristorante tipico con ballerini raffazzonati e lontani anni luce da ciò che rappresentano.

Forse il mio modo di intendere una vacanza in crociera è diverso da altri, ma senza un minimo di conoscenza e di approfondimento di ciò che sto andando a visitare (seppure in maniera alquanto fugace) non avrebbe senso: anzi, uno in effetti lo avrebbe…rimanere a bordo a godersi il sole o i servizi offerti, se proprio alla sola parola cultura o storia o approfondimento ci dovesse venire l’orticaria!

Il viaggio è stupore e scoperta: come non rimanere affascinati alla vista ad esempio della natura dirompente dei fiordi norvegesi? O della meravigliosa Petra?

Morale della favola sì, anche un viaggio in crociera può essere quel viaggio che ti apre la mente…nei suoi limiti e con la giusta motivazione.

E a te quale viaggio in particolare ha aperto la mente?

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26/01/2015  ore 13.00
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