La Oasis of the Seas stava lasciando Port Everglades nella notte di ieri quando ha all’improvviso modificato il suo percorso ed è rientrata in porto per un emergenza medica.
Un bambino di 4 anni è quasi annegato nella piscina al ponte 15 ed è ora ricoverato in condizioni critiche, dopo aver subito anche una RCP (rianimazione cardio-polmonare).
Secondo Mike Jachles, portavoce della locale squadra dei Vigili del Fuoco, il bambino sarebbe stato letteralmente “spazzato sotto” la piscina, rimanendo tra i 5 e i 10 minuti, si stima, sott’acqua: la piscina viene definita wave pool, cioè piscina con onde, ma l’unica, diciamo piscina, con queste caratteristiche a bordo di Oasis of the Seas, è il Flowrider e la domanda nasce spontanea…come ha potuto un bambino solo di 4 anni aver accesso senza controllo a questa piscina?
Cynthia Martinez, portavoce di Royal Caribbean Cruises Ltd., ha confermato che il bambino di 4 anni è italiano e che “è stato salvato da una delle piscine della nave“.
“Il bambino è stato inizialmente soccorso dal team medico della nave, ma il medico di bordo valutando la gravità della situazione ha richiesto un supporto medico supplementare -riferisce ancora la Martinez – ed è per questo motivo che la nave ha modificato la sua rotta per tornare indietro verso Port Everglades“.
La nave era partita da Port Everglades alle 4:30 circa del pomeriggio e l’incidente è avvenuto nemmeno un’ora dopo: la nave a questo punto è tornata indietro al porto dove il bambino è stato preso in consegna dall’ambulanza dei Vigili del Fuoco che, riferisce il portavoce Jachles, “stava arrivando con un paziente che era stato rianimato”.
Il ragazzo era in viaggio con i suoi due genitori e suo fratello, continua il portavoce, e “ovviamente, nessuno può immaginare che, dopo un’ora dalla partenza, possa accadere niente di simile; i nostri pensieri e le nostre preghiere sono con la famiglia e con il bambino“.
E’ stato un passante a notare il corpo riverso del bambino e ha attirato l’attenzione di un altro bagnante (qui nascono i nostri dubbi che sia effettivamente il Flowrider) che ha immediatamente tirato il bambino fuori dall’acqua. Il bambino in quel momento non aveva polso nè battito.
Mentre arrivava sul ponte il team medico, qualcuno ha iniziato la RCP sinchè il bambino non è arrivato in infermeria dove si è cercato di rianimarlo: una volta riottenuto il battito è stato portato in uno stato chiamato “hypothermia resuscitation“, in poche parole la sua temperatura esterna è stata fatta scendere per preservare le funzioni neurologiche, una pratica utilizzata durante le rianimazioni.
In attesa di notizie speriamo buone per il bambino, rimangono quindi le domande:
- con chi era il bambino quando è quasi annegato?
- Come mai è finito in una piscina come il FlowRider, che è sempre vigilata e dove i bambini non possono andare da soli, senza che nessuno se ne accorgesse?
- Come può essere lasciato solo un bambino di 4 anni in una nave enorme e dispersiva come la Oasis of the Seas?
“Non ho informazioni su dove i genitori o il fratello fossero al momento dell’incidente” ha riferito Jachles in una conferenza stampa al di fuori dell’ospedale “In questo momento stiamo investigando proprio in tale direzione“.
“Ci auguriamo che il bambino si possa riprendere” ha detto Jachles.
A Port Everglades intanto, gli investigatori dello sceriffo hanno “sequestrato” la nave per condurre le indagini.
“Tutti a bordo della nave stanno pienamente collaborando all’inchiesta” riferisce Jachles.
“Il Care Team di Royal Caribbean sta fornendo sostegno alla famiglia e i nostri pensieri e le nostre preghiere sono con loro” ha riferito il portavoce Royal, Martinez, in un comunicato.
Il deck 15 di Oasis Of the Seas
Alla Oasis of the Seas è stato poi dato l’ok alla partenza alle 22:45 di ieri notte e potrà continuare la sua crociera di 7 notti.
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