Su Quantum of the Seas c’è anche un pò d’Italia: il Bionic Bar è infatti un’idea tutta italiana.
E’ l’idea di una start-up italianissima, Makr Shakr, che in appena 5 mesi di vita mostra un fatturato da 3 milioni di dollari.
A Southampton, ne parla davanti ai giornalisti, a cui fa vedere l’ennesima dimostrazione di come funzioni la loro creatura, Alessandro, laureato in ingegneria della Produzione industriale a Torino e un master in Project management in Australia.
Una gran bella soddisfazione per questi giovani poter ricevere dal colosso delle crociere Royal Caribbean la commessa per la realizzazione al centro del ponte 5 un Bionic Bar: la novità? Al posto di un bartender in carne ed ossa, due braccia meccaniche che shakerano e servono i drink ordinati da un tablet.
Qualche purista potrebbe storcere il naso ma si rimane davvero a bocca aperta davanti al prodotto finito!
Tutto nasce al Salone del Mobile di Milano, quando nel 2013 fu presentato un prototipo: subito dopo il grande balzo al Google I/O di San Francisco, il più importante appuntamento annuale dell’azienda di Mountain View, che ha cambiato per sempre la vita a questi ragazzi.
“Da lì in poi è cambiato tutto – racconta Saverio Panata, architetto 36enne con un master ad Harvard.
“A novembre 2013 ci ha contattato la Royal e a giugno è nata Makr Shakr. Dal punto di vista economico la mia vita sta migliorando ma produrre utile non è l’unico obiettivo.
Quello principale è fare innovazione“.
Ma all’inizio di questa storia quello che ha fatto la differenza per questi ragazzi è aver incontrato Carlo Ratti, architetto e designer torinese, che dal 2004 è direttore del Senseable City Lab del Mit, anche lui parte del progetto.
“E’ una specie di advisor d’eccezione. Nei due giorni pre-inaugurali della Quantum of the Seas, il Bionic Bar è stata tra le attrazioni più visitate ed è senz’altro tra quelle che più fanno meritare alla nave il titolo della «più tecnologica al mondo”.
Quando si dice che un incontro ti cambia la vita!
Come funzionano questi due bracci robotici? L’idea è semplice: ci sono un centinaio di bottiglie appese al soffito, in una posizione predeterminata al computer, che vengono utilizzate in base alla miscela richiesta dal cliente: i due bracci non fanno altro che mixare, shakerare e pestare al bisogno.
Un cocktail che presto diventerà anche social, con la possibilità di postare direttamente sul proprio profilo sociale il cocktail prescelto, come spiegano i ragazzi di Makr Shakr :
“Alla base del bar bionico c’è l’idea di creare qualcosa che per la prima volta avvicinasse i robot alle persone: sono i clienti a manovrare la macchina e il tutto è estremamente facile.
Non è il robot che si sostituisce all’uomo, al contrario è l’uomo che diventa barman di se stesso“.
Nel futuro questi ragazzi hanno intenzione di creare una versione low cost e… di sbarcare a Las Vegas! In bocca al lupo!
Photocredits: Il Messagero, Royal Caribbean, crazycruises.it
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04/11/2014 ore 14.40 “Articolo di Crazy Cruises in riproduzione riservata” protetto da licenza Creative Commons International: Devi attribuire adeguatamente la paternità sul materiale, fornire un link e indicare se sono state effettuate modifiche”.